"Gyula" in scena al Tetro Elfo Puccini da martedì 8 marzo
In un paese lontano (poche strade, un bar e una vecchia falegnameria), sospeso nel tempo e nello spazio, vive un ragazzo diverso, amorevolmente cresciuto da mamma Eliza. I personaggi di questa storia conducono una vita semplice: Bogdan e Adi sono operai, Messi è capo cantiere, Yury fa il tranviere, Viku il barista, Nina l'ubriacona, il Maestro Jani è un violinista con l'artrite alle mani, sposato con Tania.
Complici una serie di prodigiose coincidenze, Gyula, personaggio di lacerante purezza e di tenera ingenuità, riuscirà a incidere la grevità della realtà che lo circonda, divenendo l'artefice di un piccolo, grande miracolo che convincerà tutti che è possibile librarsi in alto e credere che esista sempre un'altra possibilità.
Fulvio Pepe, attore di solida esperienza teatrale e cinematografica, con questo spettacolo ha messo a segno un bel successo come autore e regista: «Gyula richiama la struttura narrativa di una favola, racconta, una sorta di grammatica infantile che trova il suo culmine in un lieto fine nato quasi involontariamente».