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"Cap 20100", il film sugli stranieri milanesi che inseguono l'integrazione calciando un pallone

Al cinema Beltrade di Milano il documentario del regista Paolo Marelli sul "Campionato Antirazzista Popolare" di cacio che unisce i migranti in cerca di una vita migliore

Una storia di calcio, integrazione e diritti quella proposta dal regista Paolo Marelli nel suo documentario "Cap 20100", in anteprima riservata venerdì 11 giugno al cinema Beltrade di Milano e già in programma per successive proiezioni in città. Un film che racconta le storie dei tanti migranti che partecipano al "Campionato Antirazzista Popolare", un torneo di calcio autogestito "di strada" nel quale si incontrano le tante anime di Milano e delle sue periferie.

"Ci giocano stranieri di tanti paesi diversi - racconta il regista a Milano Today - Seguo queste realtà da tanti anni. Sono tornei indipendenti, che si giocano dove si può, fatti da 10, a volte persino 20, squadre. Ho voluto raccontare questa storia dandole il nome di 'Cap 20100' perché è il codice di avviamento postale di Milano, ma anche l'acronimo di Campionato Antirazzista Popolare. Si parla dell'aspetto ludico, certamente, ma anche invevitabilmente delle vite di questi ragazzi e ragazze, di come l'integrazione in Italia comporti mille ostacoli o di come le ragazze, soprattutto straniere, vengono viste di cattivo occhio se giocano a pallone".

"In questo film un'altro tema fondamentale è il mutualismo - continua Marelli - Quello di quartiere, quello che quando è arrivato il Covid e non si è più potuto giocare a calcio ha fatto sì che la rete di conoscenze tra i ragazzi del Cap aiutasse a creare le cosiddette 'Brigate di solidarietà', quelli che hanno portavano la spesa nelle case dei milanesi in lockdown, per intenderci. Un esempio di come lo sport ha saputo unire e creare comunità nei quartieri".

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