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Coronavirus

Bollettino covid sabato 27 febbraio: + 4.191 contagi in Lombardia

In aumento ricoveri in terapia intensiva e negli altri reparti

Sono state trovate altre 4.191 persone positive al covid in Lombardia nella giornata di sabato 27 febbraio, i casi (366 in meno rispetto a ieri) sono emersi analizzando 45.865 tamponi; il rapporto fra tamponi effettuati e nuovi positivi è del 9.14%. Tra Milano e hinterland sono state trovate altre 1.138 persone che hanno contratto il coronavirus. I dati sono stati resi noti dal Ministero della Salute attraverso il consueto bollettino pomeridiano.

Nelle ultime 24 ore ci sono stati 38 nuovi accessi in terapia intensiva in Lombardia. Il totale dei letti di rianimazione occupati è aumentato di 19 unità rispetto a ieri; ora sono 435 le persone con gravi insufficienze respiratorie ricoverate nelle terapie intensive degli ospedali regionali. I posti letto occupati dai pazienti meno gravi sono aumentati di 28 unità per un totale di 4.062. Negli ospedali della Regione ci sono in tutto 4.497 persone affette da SarsCov2 (47 in più rispetto a venerdì).

Le persone che si sono negativizzate nelle scorse 24 ore sono 1.695; in totale i lombardi che sono guariti dal covid sono 505.819. Si allunga la scia di morte provocata dal virus. In una sola giornata ha ucciso altre 49 persone; il totale (ufficiale) è arrivato a quota 28.324.

Milano, la Lombardia di nuovo arancione: cosa si può fare (e cosa no) da lunedì

Questo fine-settimana Milano e la Lombardia si preparano a tornare arancioni da lunedì 1° marzo. La notizia era arrivata nel pomeriggio di venerdì annunciata dal presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana che aveva chiesto di nuovo un cambio nella gestione settimanale delle aperture e chiusure.

“Prendiamo atto della decisione - aveva detto il governatore - ma è arrivato il momento che i tecnici e gli scienziati studino e poi ci dicano in modo chiaro e definito come superare questo stillicidio settimanale attraverso regole stabili e sicure. Le informazioni scientifiche ormai ci sono. I cittadini e le imprese devono essere garantiti nella vita quotidiana con un orizzonte più lungo della verifica settimanale. Hanno necessità di programmare e avere maggiori certezze. Il nuovo Governo può dare un importante segnale di discontinuità su questo tema e - sono certo - avrà al suo fianco le regioni”. 

"Ogni settimana - aveva continuato Fontana -, da mesi, il venerdì, tutte le regioni e i cittadini del nostro Paese attendono il responso e l'Ordinanza del ministero della salute, in un inevitabile quadro di oscillazioni di aperture e chiusure per le attività non solo economiche (...). Auspico (...) si trovi equilibro tra la necessità di garantire da un lato la sicurezza sanitaria e, dall'altro, la tenuta del sistema economico".

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