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Coronavirus

Bollettino Milano e Lombardia: ancora 104 morti, 1.535 casi ma calano i ricoveri

I numeri ufficiali della Regione

Mentre, a rilento, proseguono le vaccinazioni, continua la lotta al covid in Lombardia. Nella giornata di sabato 23 gennaio, a fronte di 31.809 tamponi, sono stati accertati altri  1.535 casi in tutta la Regione (434 in meno rispetto a ieri); il rapporto fra tamponi effettuati e i nuovi positivi è del 4.83 %. Tra Milano e hinterland sono state trovate altre 466 persone positive al virus. I dati sono stati resi noti dal Ministero della Salute con il consueto bollettino.

Nelle ultime 24 ore ci sono stati 14 nuovi accessi in terapia intensiva in Lombardia. Il totale dei letti di rianimazione occupati è però diminuito di 10 unità rispetto a ieri, tra decessi e pazienti guariti: ora sono 398 le persone con gravi insufficienze respiratorie ricoverate nelle terapie intensive degli ospedali regionali.

In una sola giornata i posti letto occupati dai pazienti meno gravi sono diminuiti di 80 unità per un totale di 3.499. Negli ospedali della Regione ci sono in tutto 3.897 persone affette da SarsCov2 (90 in meno rispetto a venerdì).

Le persone che si sono negativizzate nelle scorse 24 ore sono 2.178; in totale i lombardi che sono guariti dal covid sono 442.631. Si allunga la scia di morte provocata dal virus. In una sola giornata ha ucciso altre 104 persone; il totale (ufficiale) è arrivato a quota 26.622.

Lombardia zona arancione: si torna in classe

Con il passaggio, da mezzanotte di domenica 24 gennaio 2021, della Lombardia in zona arancione, gli studenti dalla seconda media alle superiori potranno da lunedì, secondo le disposizioni del Dpcm del 14 gennaio, tornare a scuola (gli altri lo hanno già fatto dal 7 gennaio) salvo disposizioni diverse da parte delle Regioni. Quindi lunedì 25 gennaio in teoria i cancelli potrebbero essere aperti per migliaia di studenti. 

La Prefettura di Milano con una nota ha ribadito le condizioni del rientro secondo orari e modalità previste a livello nazionale ovvero per le superiori con una quota di lezioni in presenza che va dal 50% al 75%, come prevede l'ultimo Dpcm. La Prefettura evidenzia che, dato il preavviso breve e il fine settimana, le scuole, in virtù dell'autonomia scolastica, possono differire di qualche giorno la ripresa delle attività didattiche in presenza, per organizzare al meglio il servizio.

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