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Coronavirus, Gallera: "Nessun contagio nelle Rsa da pazienti trasferiti"

Lo ha dichiarato l'assessore al welfare lombardo durante una conferenza stampa in Regione

"Il trasferimento di persone dagli ospedali a strutture come Rsa era necessario per ricoverare altre persone e salvare vite. Gli ospedali non avevano più posti, i pronto soccorsi erano ormai reparti dove le persone erano ricoverate dappertutto". Così Giulio Gallera, assessore lombardo al Welfare, ha difeso la decisione di trasferire alcuni pazienti Covid nelle case di riposo. E Gallera ha sostenuto che i pazienti trasferiti non hanno innescato "nessuna contaminazione".

"Le prime indicazioni alle Rsa sono state fornite il 23 febbraio, 2 giorni dopo il primo caso di Codogno; altre linee guida sono arrivate l'8 marzo, un provvedimento più organico è del 30 marzo". Documento che, secondo quanto spiegato dall'assessore, ha fornito tutte le indicazioni sulle modalità di gestione dei pazienti Covid nelle residenze per anziani.

Non solo: "Abbiamo fornito indicazioni sui dispositivi di protezione individuali che il personale e gli addetti alle pulizie devono indossare, abbiamo vietato le visite dei parenti: io ho ricevuto le telefonate arrabbiate di chi non può vedere un genitore", ha sottolineato Gallera. "Poi l'onda è arrivata".

Il numero di morti nelle strutture per anziani è maggiore di quello registrato nel resto d'Italia, ma è l'intera regione a registrare un numero di vittime che non è paragonabile al resto dello Stivale. "È assolutamente impossibile fare un paragone tra quello è successo in Lombardia: qui abbiamo avuto un virus che ha portato una mortalità molto elevata".
 

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