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Campagna al vetriolo

"Amico dei terroristi", campagna al veleno a Sesto. E il candidato di centrosinistra querela

Foggetta (centrosinistra) reagisce duramente all'accusa di avere 'strizzato l'occhio' al terrorismo islamico in passato

Si infiamma la campagna elettorale a Sesto San Giovanni, l'ex Stalingrado d'Italia che ora il centrosinistra vuole riconquistare, dopo cinque anni di giunta di centrodestra, candidando Michele Foggetta, personalità marcatamente di sinistra. Sulla sua figura si accende lo scontro, in una città che, da una parte, saluterà la riqualificazione dell'area ex Falck su cui recentemente hanno messo gli occhi anche Milan e Inter per il nuovo stadio (sebbene sia sembrata ai più una sorta di 'manovra' per ottenere procedure più svelte a San Siro), e, dall'altra, ha ancora aperto il capitolo moschea/luogo di preghiera, di fatto negata dall'amministrazione uscente di Roberto Di Stefano (Lega).

Ora però la polemica si è spostata sul terorismo islamico e ha provocato la durissima reazione di Foggetta, che non ci sta affatto ad essere affiancato al terrorismo, appunto, e minaccia querele. Il centrodestra sestese (e milanese) ha ripescato alcune presunte dichiarazioni del passato di Foggetta, sui cristiani, sul burqa, sugli islamici, su Radio Maria e quant'altro, riproponendole per mettere in cattiva luce il candidato di centrosinistra. Deborah Giovanati, consigliera della Lega a Milano, ha ricordato per esempio le "opinioni denigratorie per i cristiani espresse dal candidato sindaco della sinistra a Sesto. Quelle parole, mai rinnegate, fanno ancora più male in questi giorni dopo i numerosi massacri dei cristiani in Nigeria".

Secondo Giovanati, nel 2015 Foggetta su Facebook avrebbe invitato a non pregare per i morti cristiani in Kenya. Il candidato sindaco scriveva che "fare differenza tra i morti per religione o per razza non è nient’altro che contribuire al lavoro che quei macellai stanno facendo". Per la leghista, parole pericolose "sia per i cristiani sia per chi professa altre religioni".

"Odio il terrorismo"

"L'accusa di essere amico dei terroristi non me l'aspettavo davvero", la replica di Foggetta, che pure respinge il titolo di "anticristiano". Il candidato sindaco di centrosinistra, in una nota, ricorda che nel 2011 si trovava come volontario per i disabili nei campi profughi saharawi in Algeria quando fu rapita Rossella Urru: "Ero a poche centinaia di metri dal luogo del sequestro", ricorda. Foggetta e gli altri con lui decisero di restare nel capo ("furono anche mesi di tanta paura") e non si è pentito della scelta, anche perché i cooperanti che se ne andarono non tornarono più. "Per questo - scrive ora - era giusto che restassi. Andarsene era il modo migliore per farli vincere. Ecco perché odio più di chiunque altro al mondo il terrorismo di cui qualcuno dice che io sia amico".

Tutto finito? No, perché Foggetta aggiunge che non si sarebbe aspettato "tanta viltà e slealtà", e promette di iniziare a rispondere non solo "con la politica e l'ironia", "con gli argomenti forti che abbiamo", ma anche per vie legali: "Ho passato la documentazione ad un'amica avvocata perché se ne occupi", conlcude promettendo che donerà alla città di Sesto qualunque cifra sarà ottenuta in risarcimento. "Sarà ancora più bello battervi", chiosa Foggetta alla fine.

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