Ballottaggio, per Sala l'incubo 5 Stelle: molti potrebbero votare per Parisi

Tutti si chiedono cosa faranno gli elettori "antisistema" del Movimento 5 Stelle al ballottaggio del 19 giugno: sceglieranno Giuseppe Sala o Stefano Parisi? O staranno a casa? Gianluca Corrado, candidato sindaco pentastellato e neo consigliere comunale, ha già detto che annullerà la scheda ("scriverò Beppe Grillo"), ma ha ammesso che molti militanti sono tentati dal votare Parisi per un voto "antirenziano".

Tendenza confermata da Carlo Sibilia, deputato avellinese del Movimento 5 Stelle e membro del "direttorio", intervistato da Radio Popolare nella mattinata dell'8 giugno. Alle domande su come si comporteranno gli elettori milanesi del suo movimento, Sibilia ha parole critiche praticamente solo nei confronti di Sala e del centrosinistra. Su Sala ricorda che "ha gestito Expo lasciando un buco niente male e si potrebbe pensare che non sia in grado di gestire il bilancio di una città".

L'affondo è anche verso il governo di Matteo Renzi. Dal "salva banche" allo "sblocca Italia", dalle trivelle alla "buona scuola": parole durissime e "se fossi un elettore milanese mi ricorderei di questo". Come a dire: votate Parisi.

Lo scenario è già stato ipotizzato da molte persone, anche se è difficilissimo azzardare previsioni sulla decisione di voto di un elettorato di natura estremamente eterogenea come quello pentastellato. D'altra parte i 5 Stelle e la Lega Nord si "annusano" da tempo, e Matteo Salvini ha dichiarato che, se votasse a Roma, preferirebbe Virginia Raggi (5 Stelle) a Roberto Giachetti (centrosinistra) per il ballottaggio della capitale. Non pochi analisti ritengono possibile un'alleanza tra i due movimenti alle prossime elezioni politiche. Che siano prove tecniche?