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Venerdì, 26 Aprile 2024
Elezioni comunali 2016

Primarie del centrosinistra, i risultati seggio per seggio

La geografia elettorale delle primarie milanesi del 2016: Sala vince in tutte le zone. Alla Balzani una trentina di seggi, a Majorino soltanto quattro

Qualche sorpresa - non tante in verità - dai risultati "seggio per seggio" alle elezioni primarie del centrosinistra di Milano. Come si sa, Beppe Sala ha vinto e sarà il candidato a sindaco: per lui 25.593 voti (42%). Seconda è arrivata Francesca Balzani, con 20.510 voti (34%). Terzo Pierfrancesco Majorino con 13.913 voti (23%). Infine Antonio Iannetta con 443 voti (1%). I votanti sono stati 60.628, in linea con i circa 67 mila delle primarie del 2010 (quando Pisapia batté Boeri, Onida e Sacerdoti) considerando anche che, stavolta, la sinistra radicale non ha partecipato.

L'ordine di "arrivo" è lo stesso in ciascuna delle nove zone, anche se con significative differenze. In centro Sala supera il 50%, mentre Balzani e Majorino ottengono il rispettivo peggior risultato: 30,55% e 16,14%. Le zone 2, 3 e 5 sono invece quelle in cui Sala e Balzani sono più vicine. La zona 3 è la migliore per Balzani (37,41%). Ma la zona peggiore per Sala è la 5 (37,37%): qui lo scarto con Balzani è di una cinquantina di voti appena. Majorino ottiene il miglior risultato in zona 4 (26,10%). 

Majorino vince in 4 seggi su 160: tutti in periferia. Si tratta di via Iglesias (Martesana), via Mondolfo (Morsenchio), via Giovanola (Chiesa Rossa) e via Martinelli (Ronchetto sul Naviglio). Balzani, invece, vince in una trentina di seggi, tutti fuori dalla zona 1. In otto casi, Balzani supera Sala con un vantaggio di più di 10 punti percentuali. Succede a Figino, a Gratosoglio, nel seggio di via Villoresi (Romolo), all'Isola (via Thaon di Revel) e in quattro seggi della zona tra viale Monza e via Padova.

La sfida "a sinistra", tra Balzani e Majorino, è stata nettamente vinta dalla prima, ma in diversi seggi Majorino è davanti all'attuale vice sindaco. I quattro in cui "Majo" è primo, ovviamente; e poi anche in altri 12 seggi, distribuiti nelle periferie in modo quasi omogeneo. 

Sono invece la maggior parte i seggi in cui i due candidati di sinistra, sommati insieme, superano Sala: e questo è anche il risultato a Milano nel complesso. Va chiarito che la somma, in politica, non si può mai fare. Non tutti gli elettori di Majorino avrebbero votato Balzani e viceversa. Tuttavia si tratta di un dato che ha generato molte polemiche soprattutto nei sostenitori di Francesca Balzani, che fino all'ultimo speravano che l'attuale assessore al welfare si facesse da parte.

Non sono, comunque, tutti in centro i seggi in cui questo non è avvenuto (e quindi Sala ha "dominato"). Se ne contano ben cinque fra Lampugnano, Certosa e Gallaratese, e ancora il seggio del Quartiere degli Olmi, un seggio alla Barona, e poi ancora Santa Giulia, Ponte Lambro, Comasina.

Sono tutti in zona 2 i (pochi) seggi in cui Sala è arrivato addirittura terzo. Si tratta di Loreto (via Andrea Costa), Padova (via Padova 89) e Pasteur (via dei Transiti). In tutti e tre ha vinto Balzani e si tratta di seggi nell'arco di meno di un chilometro di distanza l'uno dall'altro. In un altro seggio poco distante (via Iglesias) Sala è arrivato secondo ma perfettamente a pari merito con Balzani (e ha vinto Majorino). 

Il neo candidato sindaco supera il 60% dei consensi in cinque seggi. Ecco i nomi: Montenapoleone (via Borgogna, 69,66%), Conciliazione (via Ruffini, 69,51%), Vivaio (via Rossini, 63,58%) e V Alpini (largo V Alpini, 61,04%). Fuori dal centro, solo Santa Giulia (via Cassinari, 60,65%), anche se ci va vicino al Quartiere degli Olmi (58,95%). Il suo risultato peggiore è nel seggio di via Padova 89, con il 25,24% dei consensi. 

Balzani non supera mai il 50%, ma in diversi seggi supera il 40%. Il suo seggio migliore (46,88%) è quello di Figino. In soli tre seggi il vice sindaco uscente sta sotto il 20%: al Quartiere degli Olmi (11,58%), a Ponte Lambro (11,94%) e a Conciliazione (19,11%).

Majorino resta sotto il 10% in due seggi del centro: via Borgogna (8,61%) e V Alpini (9,71%). In altrettanti due seggi supera il 40%: Martesana (42,86%) e Ronchetto sul Naviglio (42,21%).

Menzione d'onore, doverosa, infine per l'outsider Iannetta, manager del sociale che ha voluto tentare l'avventura della candidatura alle primarie. Nonostante le firme raccolte (2 mila), si ferma - come detto - a 443 voti in tutto. Nel suo piccolo, Iannetta ottiene un risultato di tutto rispetto a Gratosoglio Sud (via Saponaro, 4,50%), a San Paolino (quartiere Sant'Ambrogio, 3,33%), a Figino (3,13%), a Vigentino (via Verro, 2,81%) e a Santa Giulia (2,58%).

L'analisi di questi - e altri più dettagliati - risultati è naturalmente materia dei militanti dei partiti di centrosinistra. La geografia elettorale delle primarie milanesi conterà soprattutto nei "pesi e contrappesi" in vista delle candidature al consiglio comunale e ai nuovi municipi (tra cui per scegliere i candidati a presidenti). Conterà anche per individuare chi ha "meglio" sostenuto, a livello micro-locale, il proprio candidato di riferimento. Meccanismi e scenari che importano poco alla generalità dei milanesi, tranne qualche eccezione. E' per esempio indiscutibile che l'azione di Lucia De Cesaris, ex vicesindaco, a sostegno di Sala abbia avuto qualche effetto a Santa Giulia, dove la "lady di ferro" della politica milanese è particolarmente seguita. Così come va sottolineato che Majorino "conti" parecchio nella zona di piazzale Loreto. Sempre per Sala, la conferma che il centro storico vede in lui un ottimo candidato a sindaco, e si tratta della zona che, solo nel 2013, premiò Scelta Civica come primo partito. Ma Sala è andato bene anche in numerose periferie: e anche di questo si terrà conto nei ragionamenti tutti interni ai partiti. 

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