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Milano, più di 700 studenti in piazza per il corteo femminista. Il videoracconto

Una mutanda esposta al Duomo, un Tampax gigante coperto di sangue in piazza Missori, assorbenti e reggiseni sui cartelloni e strisce pedonali dipinte di rosa. Più di 700 studenti hanno sfilato giovedì mattina per le vie del centro di Milano, anticipando lo sciopero globale per i diritti delle donne dell’8 marzo.

La manifestazione, organizzata dal coordinamento dei collettivi studenteschi di Milano in collaborazione con l’associazione femminista “Non una di meno” è partita da piazza Cairoli e si è conclusa in piazza Vetra, famosa per esser stata il luogo dove tra il 1595 ed il 1631 furono bruciate sul rogo nove donne ritenute 'streghe'. 

Corteo studentesco Cairoli (foto Annarita Amoruso/MilanoToday)

Ragazzi e ragazze appartenenti a scuole superiori e università hanno voluto alzare la voce per chiedere che l’educazione sessuale sia laica nelle scuole. Per protestare contro il sessismo. Per chiedere che assorbenti e contraccettivi siano gratis, e non tassati al 22%. Per chiedere che ci sia libera scelta sull’aborto e per chiedere che il decreto Pillon sul divorzio non penalizzi la donna in quanto persona economicamente più svantaggiata nella coppia.

Nel corso del corteo abbiamo raccolto le testimonianze degli studenti e abbiamo chiesto ai passanti quali fossero le loro impressioni: c'è chi ha fatto un tuffo nel passato e ha ricordato i propri anni di scuola, di proteste e attivismo. C'è chi, invece, si è detto contrario a manifestazioni come questa e chi ha invitato le donne a "fare le donne". 

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