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Gli insegnanti diplomati fuori dalle graduatorie per il ruolo, scatta la protesta. Centinaia in corteo

Hanno sfilato in centinaia, un lungo corteo partito da piazza San Babila per concludersi sotto la Prefettura. Una protesta forte seguita, domenica 21 gennaio, da un flash mob organizzato in piazza Duomo. Sono gli insegnanti della scuola primaria, che dopo la recente sentenza Consiglio di Stato a sezioni riunite rischiano il posto di lavoro. 

Questo perché, sconfessando le sue stesse precedenti sentenze, il Consiglio a metà dicembre ha deciso che gli insegnanti in possesso di un diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002 non potranno essere inseriti nella graduatoria ad esaurimento, quella che consente poi l’accesso al ruolo, ma soltanto nelle graduatorie di istituto, quelle utilizzate per le supplenze annuali e temporanee.

In tutto questo a rimetterci rischiano di essere i bambini e più in generale il sistema della scuola pubblica. Gli insegnanti, a parte la questione dei titoli e della laurea, chi l’ha conseguita dopo o chi ha comunque approfondito gli studi autonomamente, gli insegnanti, dicevamo, hanno senza dubbio retto le sorti di un sistema spesso vicino al collasso.

Supplenze di un’ora, di un giorno o anche di un anno scolastico, ma sempre e solo precarietà. Per 15 anni, per 20 anni e anche di più. Alla fine del corteo, a cui hanno partecipato anche bambini e genitori, una delegazione ha consegnato una lettera al Prefetto firmata proprio dai piccoli alunni. La parola adesso passa alla politica, che ha già rimandato tutto dopo le elezioni del 4 marzo.

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