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Venerdì, 26 Aprile 2024
Coronavirus

Perché i neonazisti di Do.Ra ce l'hanno col green pass (e coi vaccini)

Presenti sabato in manifestazione a Milano. Chi sono e quali sono le loro idee sul green pass

In corteo erano ben visibili. Senza bandiere, striscioni, una sola maglietta con la sigla stampata sopra, eppure decisamente riconoscibili. Qualche tatuaggio sul collo e sulle teste rasate, qualche movimento "strano" momnitorato a distanza dalla Digos e alla fine nove denunce. Sono gli attivisti di Do.Ra, la "comunità militante dei dodici raggi", che sabato scorso hanno preso parte all'ennesimo corteo milanese - il 14esimo consecutivo - contro il green pass. 

Quello di sabato scorso è stato un unicum o quasi. Nei precedenti appuntamenti, infatti, avevano trovato spazio quasi sempre anarchici ed esponenti della sinistra, mentre soltanto una volta si erano viste vecchie facce di ex Forza Nuova, che avevano poi subito abbandonato il corteo. Gli attivisti di Do.Ra, invece, hanno partecipato a quasi tutta la manifestazione - forse anche in risposta alla presenza degli anarchici del Varesotto della settimana precedente -, pur senza mai prendere parte ai momenti di tensione con le forze dell'ordine. 

A spiegare cos'è Do.Ra sono gli stessi responsabili della "comunità" sul proprio sito: "Essa - si legge - si batte nel suo piccolo, per la rinascita dell'ordine naturale, ancorata senza nascondersi al fascismo e al nazionalsocialismo quali concezioni politiche che reggono i pilastri del mondo, scollegandosi dalle scorie della destra postbellica".

Un movimento dichiaratamente di estrema destra, insomma, che negli ultimi mesi ha deciso di dichiarare "guerra" al governo Draghi e all'utilizzo della certificazione verde anti covid, dal 15 ottobre scorso diventata obbligatoria per tutti i lavoratori. Il perché di questa scelta è chiarito ancora una volta sul portale: "Con il lockdown il mondo ha confermato le divisioni sociali che, attraverso il libero arbitrio, ci siamo autoimposti sin dalla notte dei tempi: liberi o schiavi. Con il vaccino è stato introdotto il ‘Brit Milah’ di massa, nell’unico stile dei padroni del nuovo mondo: un rito di iniziazione, dettato soltanto dal 'l’oro' dio minore, il patto perpetuo tra gli eletti e il potere. Con il ‘Green Pass’ la genuflessione sul muro occidentale è completa. La mutazione, vera e definitiva, irreversibile da umano ad automa", la loro teoria. 

E ancora: "Noi, la comunità militante dei dodici raggi, che per primi in Italia, a Febbraio 2020, attaccavamo il sistema gridando la nostra verità; noi 'eredi di un passato che anima la riscossa'; noi che, con modestia, non abbiamo mai fatto un passo indietro chiamiamo alla più sediziosa delle adunate tutti gli uomini liberi ancora degni di chiamarsi tali. Il veleno introdotto nel proprio organismo senza consapevolezza porterà a conseguenze incalcolabili per la nostra razza. Volenti o nolenti, signori. Non è assolutamente vero che si tratti di una questione personale: è imposizione politica che ricade sull’intera comunità e sull’ambiente che ci circonda". 

Quindi l'appello: "Per l'ultima estrema difesa della razza, non chiudete gli occhi. Ribellatevi. Insorgete". L'atto di ribellione di sabato scorso per gli attivisti di Do.Ra è finito con nove denunciati - tra cui il capo Alessandro Limido - per apologia del fascismo, manifestazione non preavvisata, interruzione di pubblico ufficio e violenza privata. I nove, stando a quanto riferito dalla Questura, sono stati fermati mentre intonavano cori dal chiaro stampo fascista proprio durante la manifestazione contro il green pass. 

Foto - Attivisti di Do.Ra in corteo sabato a Milano

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