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Milano, 156 detenuti positivi al covid in Lombardia: 5 sono ricoverati in ospedale

Lo ha detto il Provveditore lombardo del Dap, Pietro Buffa, nel corso del suo intervento durante la seduta della Commissione carceri del Comune di Milano

È un dato in aumento. Al 7 novembre i soggetti risultati positivi al Covid-19 negli istituti di pena per adulti in Lombardia erano 156: 151 dei quali ospitati nelle strutture interne e 5 ricoverati in ospedale. Tra questi ultimi, di età avanzata e con almeno in un caso patologie pregresse, ci sono anche agenti della polizia penitenziaria. A questi, se ne aggiungono altri 510 che sono stati ‘isolati'”. Lo ha detto il Provveditore lombardo del Dap, Pietro Buffa, nel corso del suo intervento durante la seduta della Commissione carceri del Comune di Milano dedicata all’emergenza Coronavirus, presieduta da Anita Pirovano.

“Il 7 ottobre scorso i nuovi positivi erano 14, quindi assistiamo ad una progressione dei contagi molto veloce” ha proseguito Buffa, ricordando che “nel marzo scorso, nel giorno peggiore della prima fase dell’epidemia, avevamo avuto 41 infettati”. “Quelli attuali sono certamente numeri importanti ma mi pare che indichino una proporzione più bassa di quella registrata tra la popolazione esterna” ha proseguito il Provveditore, spiegando che dei 151 positivi al 7 novembre scorso “17 dovrebbero negativizzarsi perché sono trascorsi i 21 giorni di isolamento”. Infine, Buffa ha spiegato di aver stanziato 350mila euro per l’acquisto di tamponi rapidi per affrontare nell’imediatezza eventuali focolai che dovessero manifestarsi”. Fondi che si sommano a quelli stanziati per dotarsi di telefoni e tablet destinati ai colloqui dei detenuti”, dopo la sospensione di quelli in presenza già nella prima fase dell’emergenza Coronavirus.

Prima di Buffa, il garante dei detenuti del Comune di Milano, Francesco Maisto, ha ripetuto l’allarme che aveva lanciato nei giorni scorsi in una lettera ai vertici degli uffici giudiziari. Maisto ha ribadito infatti che si è ridotto il “flusso in uscita” di reclusi dovuto alle misure alternative varate per alleggerire gli istituti per l’emergenza Covid. “Rispetto alle precedenti fasi – ha affermato – il sovraffollamento cresce a livello nazionale e a San Vittore e Bollate la situazione è grave” ha affermato, evidenziando che “è inutile illudersi: le misure previste dall’ultimo disegno di legge porteranno alla scarcerazione di poche persone, perché rispetto al passato prevede molte più restrizioni”.

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