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Coronavirus, «distanza di sicurezza non rispettata su volo Alitalia»: la denuncia

Volo Malpensa-Fiumicino fermo quasi 3 ore con l'aereo pieno

Perplessità sui protocolli di sicurezza di Alitalia, in un momento di emergenza da Coronavirus: la compagnia fa rispettare le distanze di sicurezza all'interno dei propri aerei? Pare di no, stando almeno a quanto raccontato da Alessandro Capriccioli, consigliere regionale del Lazio di +Europa-Radicali, sulla base di quanto accaduto la mattina di martedì 24 marzo a suo figlio di 17 anni, atterrato a Malpensa dall'estero.

Il ragazzo è arrivato a Milano con un volo charter organizzato insieme all'unità di crisi della Farnesina dopo la chiusura forzata del suo programma di studio che prevedeva lo svolgimento del quarto anno di liceo in Argentina. «Dopo aver atteso tre ore in aeroporto a Malpensa - spiega Capriccioli - mio figlio si è imbarcato sul volo di linea Alitalia delle 7, che sarebbe dovuto atterrare a Fiumicino per le 8.10. Il volo, sul quale non è stato effettuato alcun distanziamento tra un passeggero e l'altro (cosa che non consentiva, apparentemente, il mantenimento della distanza di sicurezza di un metro tra una persona e l'altra), è decollato alle 9.43».

«Aereo pieno e fermo per 2 ore e tre quarti»

«Un volo sostanzialmente pieno - continua il politico romano - è stato tenuto fermo, con tutti i passeggeri dentro, per due ore e tre quarti, aumentando ulteriormente le possibilità di contagio già accentuate dal fatto che non vi fosse distanziamento tra i passeggeri. Chiedo ad Alitalia, agli enti che vigilano sul trasporto aereo e alle altre autorità preposte se questo comportamento sia conforme alle misure che sarebbe necessario adottare nel momento critico che sta attraversando il Paese».

«Più in generale - prosegue Capriccioli - chiedo ad Alitalia di far conoscere con trasparenza gli standard di sicurezza che si è data, e che sta applicando in questi giorni, per garantire ai nostri concittadini l'incolumità durante gli spostamenti che essi fanno per le ragioni che tuttora la legge consente».

La questione sarà argomento di una interrogazione che Capriccioli presenterà al consiglio regionale del Lazio. Lo stesso faranno Michele Usuelli (consigliere regionale lombardo di +Europa-Radicali) e Riccardo Magi (deputato di +Europa-Radicali) rispettivamente al consiglio regionale della Lombardia e alla Camera dei Deputati.

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