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Venerdì, 26 Aprile 2024
T'el see che a Milan... ?

T'el see che a Milan... ?

A cura di Enea Rossini

Piccole curiosità, storie, aneddoti e leggende all'ombra della Madonnina

T'el see che a Milan... ? Corsica / Via Giovanni Battista Piranesi

Porta Vittoria, ecco perché i Frigoriferi Milanesi si chiamano così

Il complesso architettonico risale al 1899 e col passare degli anni ha cambiato più volte la propria funzione

I Frigoriferi Milanesi oggi sono uno spazio in via Piranesi che ospita associazioni culturali, studi professionali, imprese e un ristorante, ma non è sempre stato così. Inaugurato nel 1899, questo luogo si è infatti trasformato più volte a seconda delle esigenze dei cittadini. 

In particolare, il nome 'Frigoriferi Milanesi' suggerisce quale fu il primo utilizzo che venne fatto di questo spazio: in origine un magazzino refrigerante con annessa fabbrica del ghiaccio. A partire dal 1923, quando venne inaugurato il Palazzo del Ghiaccio, il luogo divenne un centro sportivo e di divertimento. Infine dopo la ristrutturazione del 2007, che ha cambiando l'aspetto dell'edificio e valorizzato le sue parti più interessanti, il complesso dei Frigoriferi ha assunto la sua funzione odierna. L'adiacente Palazzo del Ghiaccio invece è diventato uno spazio polifunzionale che accoglie convegni, concerti, mostre ed eventi.

Perché i Frigoriferi Milanesi si chiamano così?

Alla fine del 1800 la Società dei magazzini refrigeranti e del ghiaccio artificiale Gondrand e Mangili stabilì la sua sede in via Piranesi, dove sorsero magazzini e una base logistica da cui partivano le spedizioni. Il luogo trovandosi accanto allo snodo ferroviario di Porta Vittoria aveva una posizione particolarmente strategica. 

All'interno del complesso architettonico veniva prodotto del ghiaccio che insieme alle celle frigorifere era utilizzato per conservare gli alimenti arrivati in treno e destinati al mercato ortofrutticolo e al macello comunale, entrambi nelle vicinanze. Si trattava di uno dei più grandi e importanti magazzini del ghiaccio a livello europeo, dove enormi lastre di ghiaccio venivano spostate attraverso un carroponte.

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(I frigoriferi milanesi nel 1899, da frigoriferimilanesi.it)

Nato come sede di un'impresa che produceva ghiaccio, nel 1923 il luogo si arricchì di un centro consacrato al pattinaggio, quando a fianco alla struttura venne inaugurato il Palazzo del Ghiaccio: una struttura liberty in ferro e vetro dotata della più grande pista europea coperta dell'epoca. Tra i promotori dell'edificio il conte Alberto Bonacossa, editore della Gazzetta dello Sport e personaggio di rilievo della scena sportiva di quegli anni.

La trasformazione fino a oggi

Negli anni '50, con la diffusione dei frigoriferi nelle case dei milanesi, cessò la richiesta di ghiaccio per conservare le derrate alimentari. Fu così che nei decenni successivi lo spazio si convertì in un caveau dove l'alta borghesia cittadina conservava pellicce, tappeti e altri oggetti preziosi. Quest'attività prosegue ancora oggi grazie alla società Open Care, che gestisce e conserva opere d'arte.

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(Lo spazio oggi, da frigoriferimilanesi.it)

Negli ultimi 80 anni all'interno del Palazzo del Ghiaccio si sono tenuti partite di hockey du ghiaccio, incontri di pugilato e scherma e concerti di artisti come Mina, Giorgio Gaber, Enzo Jannacci e Luigi Tenco. Ad esibirsi qui per la prima volta, poi, Adriano Celentano. L'ultima novità per il complesso interamente riqualificato dei Frigoriferi Milanesi e del Palazzo del Ghiaccio è la nascita, nel 2016, di FM Centro per l'Arte Contemporanea, punto di riferimento per gli amanti della cultura e del collezionismo, con sale espositive, archivi d'artista e galleria.

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