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Uno dei migliori giapponesi di Milano apre un ramen bar nascosto in un cortile

Si chiama Okuzashiki Menya Ninomiya il ristorante all’interno di un cortile di un palazzo “vecchia Milano” in zona De Angeli. Un menu essenziale quasi tutto incentrato sul ramen, la celebre zuppa di spaghetti in brodo del Giappone

Quando si parla di cultura gastronomica giapponese a Milano uno dei primi nomi che saltano fuori è quello di Kappou Ninomiya, ristorante nella prima periferia ovest. Regno dello chef Yoshikazu Ninomiya, 43 anni, tante esperienze in giro per il mondo per poi fermarsi nel capoluogo lombardo. Qui nel 2022 ha aperto il suo primo piccolo ristorante che porta alla memoria le izakaya del Giappone. Ora una seconda apertura, che fa rallegrare gli amanti della cucina nipponica in città: Okuzashiki Menya Ninomiya ha infatti alzato la serranda il 27 novembre 2023, in zona De Angeli. Un ramen bar nascosto all’interno di un cortile di via Marghera 34, che si nota solo per la piccola insegna esterna.

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Okuzashiki Menya Ninomiya: il ramen bar segreto di Milano

Un ramen bar essenziale e minimale, Okuzashiki Menya Ninomiya è la nuova apertura dello chef Yoshikazu, che solo un anno e mezzo dopo il suo primo ristorante torna proponendo una nuova formula. Non ci si allontana dal solco del Giappone più autentico e tradizionale, che anche nel nome vuole sottolineare il legame con la dimensione casalinga e intima della cucina. Infatti okuzashiki in giapponese vuol dire salotto e sala da pranzo, quella porzione familiare dove si condividono i pasti e il tempo libero. Per trovare questa seconda apertura basta superare un portone in legno, sovrastato dall’insegna luminosa, attraversare un cortile di quelli tipici milanesi e varcare la soglia del locale. I gourmet ricorderanno che qui un tempo c’era il famoso ristorante Essenza dello chef Eugenio Boer, di cui però Ninomiya conserva poco e niente. Materiali naturali come legno e pochi coperti per un servizio intimo e molto casalingo.

Cosa si mangia da Okuzashiki Menya Ninomiya e quanto costa

Okuzashiki Menya Ninomiya è un ramen bar, locale interamente dedicato a questa pietanza giapponese a base di brodo e noodles. Una cucina strettamente tradizionale, con pochi piatti e prezzi ragionevoli che non superano i 16€. Un menu essenziale anche a pranzo con alcuni bento box che si possono comporre a scelta. Tre sono i ramen: il tonkotsu ramen con spaghetti all'uovo in brodo a base di ali di pollo, ossa di maiale, sardine essiccate, funghi shiitake e alga kombu (15€); il tantan men con macinato di maiale, porri, cavolo pak choi, olio di peperoncino e sichuan (16€); ultimo il tsukemen con porchetta di maiale, cipollotti, menma, alga nori, scaglie di sgombro essiccato, olio di oliva (16€). Immancabili anche le classiche ciotole di riso, i donmono. C’è quella con porchetta di maiale condita con salsa di soia, cavolo tritato, e maionese (14€), oppure alla coreana con fette di maiale saltate e kimchi (14€). C’è anche il curry di maiale servito con riso da Okuzashiki Menya (14€), a cui aggiungere piccoli antipasti come gyoza (6/10€), insalata di patate (6€), edamame (4€), kaarage (pollo fritto, 6€), tofu (10€).

Kappou Ninomiya a Milano

Chi è lo chef Yoshikazu Ninomiya e la sua storia

Yoshikazu Ninomiya è tra i migliori interpreti di cucina autentica giapponese a Milano. Partendo dalla sua città d’origine, Oita, e dopo aver trascorso anni tra Fukuoka, Yufuin e Tokyo, arriva in Italia. Paese in cui lavora da 12 anni, tanto da sceglierlo definitivamente come sua seconda casa. Prima del Covid lo chef era l’anima del locale giapponese Fukurou, tra i più autentici della città, per poi nel 2022 aprire finalmente il suo primo locale solo pochi civici più avanti, in via Fra Galgario 4. Kappou Ninomiya è infatti il ristorante che prende in prestito l’ideogramma e il termine kappou dalla sua lingua d’origine per indicarne la filosofia. Infatti kappou è l’unione tra le parole katsu, che indica l’arte del tagliare a coltello, e pou che invece vuol dire cuocere: termine che indica le tecniche di base della cucina tradizionale giapponese, anche comunemente utilizzato per esprimere il concetto di cucina in sé. Kappou Ninomiya ricorda una tipica trattoria nipponica, con la cucina e la sala nello stesso spazio, dominato da un grande bancone in legno dove mangiare e osservare le preparazioni. Oltre al sushi e sahimi, con una buona selezione di maki e nigiri, anche yakimono ovvero cotture alla griglia come tonno o anguilla (35€), aegemono cioè fritture dal pollo (6€) al granchio (8€), ma anche noodle e ramen (18€). Ora la nuova apertura, un’altra ottima occasione per chi non avesse mai provato la cucina tradizionale di questo chef che non scende a compromessi.

Okuzashiki Menya Ninomiya
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