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Cronaca

Droga, manette e coltellate: a Milano 4.750 arresti in un anno, boom della cocaina

I numeri sulla criminalità nel 2023 a Milano. Dagli arresti alla droga: gli indicatori su cosa accade in città

La missione è racchiusa in quattro parole: "Arrivare un secondo prima". Una speranza, un impegno, firmato dal questore di Milano, Giuseppe Petronzi, che mercoledì mattina - alla vigilia della 172esima festa della polizia - ha fornito i dati sulla criminalità e analizzato la situazione sotto la Madonnina dal suo "osservatorio". E se a volte "arrivare prima" non si può, l'obiettivo diventa "risolvere il caso", cercare di fermare il responsabile. 

Come nei 12 mesi del 2023 nel capoluogo meneghino è successo tante, tantissime volte. Numeri alla mano, gli arrestati sono stati 4.476 soltanto in città - con un aumento del 2,38% - e 4.750 considerando anche l'hinterland, +1,92% rispetto ai dodici mesi precedenti. "I numeri sono un'insidia, il rischio è di declinarli come si vuole, ma i numeri servono per capire in che direzione va questa città. Una città che corre tantissimo, che continua a crescere dal punto di vista degli abitanti, degli stranieri, dei turisti", ha spiegato il questore. "Il dato che mi preoccupa di più sono i reati più percepiti: riusciamo a contenere ma il dato è crescente", ha ammesso il numero uno di via Fatebenefratelli, ponendo soprattutto l'accendo sulle "lesioni e le rapine di strada" e non nascondendo una certa preoccupazione per un sempre più diffuso uso dei coltelli nelle aggressioni. 

Il "nostro lavoro è servire questa città con tutte le nostre espressioni", ha spiegato, ricordando i 65mila interventi portati a termine in un anno, frutto di una "attività di controllo sempre incessanti", con l'utilizzo di "almeno 30 volanti per turno, che ci permettono di essere presenti sul territorio". Un territorio che lui ormai conosce bene, compresa l'eterna richiesta di una maggiore sicurezza. "Abbiamo arrestato di più, potrei dire che i numeri sono buoni - la riflessione di Petronzi -, ma il tema della sicurezza resta centrale, così come resta centrale il tema della recidiva perché ci sono persone che vengono arrestate più volte. Abbiamo una percentuale di risoluzione del caso altissimo, ma questo non lenisce la percezione perché comunque il fatto è successo. Di sicuro non dobbiamo usare i numeri per allargare la forbice tra quello che sentono i cittadini e quello che dice l'istituzione, dobbiamo di sicuro fare di più". 

Come di più è stato fatto sul tema ordine pubblico, con Milano sempre più "capitale" delle manifestazioni, degli eventi, degli appuntamenti internazionali, ultimo il G7 dei trasporti. "Quando le cose vanno bene è normale, ma non è scontato", ha rimarcato il questore, evidenziando lo sforzo che richiede la gestione della piazza. "Nell'ordine pubblico tutto è stato gestito senza avere apici particolari di criticità, dallo stadio agli eventi passando per le proteste del sabato dei palestinesi ai movimenti studenteschi. Noi siamo un presidio di democrazia e dobbiamo garantire a tutti la libertà di esprimersi. Per fortuna - ha continuato - siamo riusciti a trovare sempre un punto di equilibrio". 

Quindi la droga, altra emergenza storica della città. "Abbiamo sequestrato più di due tonnellate di sostanze stupefacenti, ma l'anno prossimo ne vogliamo sequestrare una tonnellata in più. Però c'è un dato su cui bisogna riflettere e cioè che c'è un approvvigionamento incredibile", la chiave di lettura fornita da Petronzi. E in effetti i dati sono monstre: 103 chili di cocaina sequestrati - il doppio rispetto all'anno prima -, 2mila chili di hashish - anche qui aumento vicino al 100% -, 209 chili di marijuana, 21 chili di droghe sintetiche e 6,42 chili di eroina.

Non solo droga e manette, però. Perché negli ultimi mesi la polizia si è occupata, come sempre, di violenza di genere - con ammonimenti, inviti ai trattamenti terapeutici agli stalker -, di sicurezza collegata ai locali - 67 i bar chiusi, + 90% - oltre che di "tesori" illegali, con la divisione anticrimine che è riuscita a sequestrare 6 miliardi di euro. Capitolo passaporti: "L'anno scorso abbiamo stampato 183mila passaporti, vuol dire 735 per ogni giorno lavorativo. Adesso ne facciamo quasi 900 al giorno, ma dobbiamo comunque fare di più". Perché se Milano corre, anche la polizia vuole correre. 

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