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Cronaca Castello / Largo Cairoli

Milano, doppio corteo per l'8 marzo: "Insieme contro la violenza patriarcale"

Due appuntamenti in città per l'8 marzo. L'appello di "Non una di meno"

L'orgoglio femminista in piazza. Venerdì 8 marzo a Milano ci sarà un doppio corteo per celebrare la giornata della festa della donna. "Sarà sciopero transfemminista", hanno spiegato da "Non una di meno. Primo appuntamento alle 9.30 in largo Cairoli, con la partecipazione degli studenti. Poi si replica in serata alle 18.30, con ritrovo in stazione centrale. 

"Lottiamo contro la violenza che ci uccide, ci stupra, ci molesta. È la violenza maschile sulle donne, perché questa società ci insegna fin da piccoli che siamo divisi tra una maschilità dominante e oppressiva e una femminilità inferiore. È la violenza del patriarcato contro tutte le persone femminilizzate, lgbtqia+, non binarie, non conformi. Non ci stiamo, vogliamo liberarci. Blocchiamo stupri, molestie, femminicidi, transicidi e puttanocidi", si legge nel comunicato con cui l'associazione femminista ha annunciato le manifestazioni.   

E ancora: "Scioperiamo per il cessate il fuoco a Gaza, contro il genocidio del popolo palestinese e per una Palestina Libera. Scioperiamo contro il business della guerra e contro ogni forma di colonialismo e imperialismo nel mondo, dalla parte di chi resiste all'orrore dei potenti in Sudan, in Congo, in Iran, in Rojava, in Ucraina e ovunque". 

"Vogliamo educazione sessuale ed affettiva nelle scuole e nei centri aggregativi, perché l’educazione è la migliore arma per la prevenzione della violenza. Vogliamo cambiare la scuola per cambiare il mondo. Vogliamo fondi e autonomia per i centri anti violenza femministi e transfemministi, perché la violenza non è un destino e nei Cav si può trovare supporto. Vogliamo sicurezza sui posti di lavoro, per non morire lavorando. Vogliamo un salario dignitoso che ci permetta di vivere serenamente e di uscire dalla violenza - hanno proseguito da 'Non una di meno' -. Vogliamo l'abolizione del gender pay gap, che impone alle donne retribuzioni minori a pari mansioni con gli uomini. Vogliamo un reddito di autodeterminazione universale per chi vuole lasciare una famiglia o un partner abusante ma non è abbastanza ricco per avere una casa e mantenersi. Vogliamo un welfare pubblico per riprenderci le nostre vite e il nostro tempo".

"Vogliamo la chiusura immediata dei Cpr e dei lager dentro e fuori dall’Europa. Vogliamo porti e frontiere aperte, perché nessuno possa più morire o essere stuprata lungo la rotta. Vogliamo documenti per tutti per poter essere liberi", le altre richieste delle femministe. "Questo governo sta provando in tutti i modi a cancellare il diritto all'interruzione volontaria di gravidanza. Noi vogliamo una genitorialità che sia desiderata, vogliamo essere libere di scegliere per i nostri corpi e le nostre vite. Lottiamo - hanno concluso - per una sanità pubblica, accessibile, gratuita e universale".
 

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