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Coronavirus

Chiuso ancora una volta il ristorante che se ne frega del divieto di aprire a Milano

La Parrilla continua la sua politica "anti" chiusure. Il controllo della polizia mercoledì sera

La politica dei gestori del ristorante La Parrilla di Milano è ormai assodata. Aprire "a oltranza" nonostante le normative anti-covid e i controlli delle forze dell'ordine, con le conseguenti multi e sanzioni che prevedono anche la chiusura del locale. È ricapitato ancora nella serata di mercoledì 7 aprile. A riferirlo è la questura di Milano che durante un controllo in corso Sempione ha accertato che il ristorante fosse aperto e che ci fossero dei clienti a consumare al suo interno, benché sia proibito in zona rossa (qui le regole della fascia rossa).

Più precisamente, stando alla polizia, c'erano sei persone. Per tutti loro, così come per la titolare del locale, sono scattate le multe previste delle norme messe in piedi per evitare il perdurare della pandemia del coronavirus. La sanzione pecuniaria può arrivare fino a 400 euro. Per il locale è scattant anche la chiusura 'forzata' per altri cinque giorni, misura già applicata in passato.

Tutte le volte che il ristorante La Parrilla ha aperto e non poteva

Era stato uno dei locali aperti durante le proteste #IoApro contro le chiusure imposte dal Governo per contenere la pandemia del covid. Poi anche domenica 14 febbraio, la serata di San Valentino, era aperto.

La cenetta romantica per molti era finita, però, con una multa da parte della polizia. C'erano una trentina di clienti, seduti ai tavoli, stavano consumando la cena. Tutti identificati e sanzionati in quanto inottemperanti normativa anti-covid. Alla titolare era stata notificata la sospensione dell’attività per cinque giorni e relativa sanzione.

Già a metà gennaio i gestori del locale sulle loro pagine social avevano annunciato chiaramente, chiamando i clienti a raccolta, che venerdì 15 avrebbero aperto per protestare contro i decreti anti coronavirus. Per l'iniziativa, non legale, di apertura di ristoranti nonostante le restrizioni in vigore per l'epidemia da covid-19 era stato anche aperto un sito, IoApro.org, che mostrava i ristoranti aderenti al progetto nato in rete di "disobbedienza gentile". 

Mary La Passionaria, com'è nota la titolare, lo aveva detto e così aveva fatto. Il ristorante si era così riempito di clienti, giornalisti e a un certo punto erano arrivati anche i rappresentanti delle forze dell'ordine per le multe del caso, come testimoniava il video di @bacci_thereal su Instagram. Ora a mesi di distanza la situazione per i ristoratori, purtroppo, è sempre la stessa e per molti la crisi è ormai insostenibile. E La Parrilla continua la sua politica di opposizione.

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