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"Troppe vibrazioni e crepe nei palazzi": la protesta di via Boccaccio per la M1

Una petizione firmata da 375 persone che vivono o lavorano in via Boccaccio. La richiesta: manutenzione regolare della linea e trasparenza sull'esito delle rilevazioni di Atm e MM

Immediati lavori di manutenzione sulla linea 1 della metropolitana: lo chiedono 375 firmatari di una petizione-esposto tra chi vive o lavora in via Boccaccio, inviata ai vertici del Comune di Milano (il sindaco Beppe Sala e l'assessore alla mobilità Marco Granelli), al presidente di Atm Gioia Ghezzi e a quello di MM Simone Dragone. Motivo? Le vibrazioni, il rumore, il continuo disturbo ma anche i danni architettonici agli edifici (crepe e perdite di materiale, si legge, in moltissimi appartamenti e nelle parti comuni degli stabili).

«Molti cittadini, nei mesi scorsi, hanno scritto al Comune e all’Atm denunciando i crescenti disagi e sollecitando interventi urgenti, ma hanno ricevuto solo risposte automatiche e di circostanza», dichiara Marco Barbuti, portavoce dell'iniziativa e consigliere delegato da uno dei condomìni: «In un caso, MM ha effettuato la misurazione delle vibrazioni, in un appartamento residenziale, ma non ne abbiamo saputo più niente. Solo in seguito abbiamo scoperto che i risultati indicano vibrazioni continuative oltre i limiti delle norme, sia i limiti stabiliti per il disturbo delle persone sia quelli per i danni agli edifici. Purtroppo, né il Comune che ha commissionato la rilevazione, né MM o Atm hanno mai avvertito i residenti, né hanno provato a fare altre rilevazioni, tanto meno hanno preso in carico la risoluzione del problema. Ora lo sconcerto e la preoccupazione ci hanno indotto a questa azione collettiva».

«Se non ci sarà un immediato intervento di manutenzione per la mitigazione degli effetti delle vibrazioni sui residenti e i lavoratori di via Boccaccio, non resterà che rivolgersi alla magistratura», aggiunge Daniele Mezzetti, amministratore di tre condomìni di via Boccaccio. Naturalmente il tempo gioca contro: ogni giorno di attesa rischia di dover comportare lavori più radicali in futuro, che peraltro rischierebbero di mettere in discussione l'operatività della linea 1 del metrò. Con ripercussioni sugli spostamenti di studenti e lavoratori.

«Chiediamo che siano messi in opera immediatamente quegli interventi di manutenzione sull’infrastruttura, la sostituzione delle traversine, l’installazione di sottopiastre, la molatura e fresatura dei binari e la tornitura delle ruote dei treni, che già nel luglio del 2019 erano stati individuati come necessari», aggiunge Barbuti: «Chiediamo anche che il Comune, Atm e MM rivedano i loro processi, garantendo l’esecuzione di un piano continuativo di manutenzioni periodiche e istituendo un programma di controlli sulle linee e sugli edifici lungo il percorso della metropolitana, da affidare ad un ente terzo e imparziale. Inoltre chiediamo di essere informati e di ottenere risposta nel merito delle segnalazioni dei cittadini».

Ci si prepara a una causa in Tribunale? Per ora no, per ora prevale l'ottimismo. «Abbiamo fiducia che sindaco, assessore e i vertici delle società partecipate vorranno finalmente cogliere l'occasione per una svolta, intervenendo con rapidità per le indifferibili manutenzioni».

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