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Lunedì, 29 Aprile 2024
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A Milano nella nuova vineria di quartiere si cucina tutto nel forno del pane

Si chiama Silvano e vuole ricordare i vecchi locali del passato, con vini alla mescita e piatti semplici e buoni da condividere. Dopo Ratanà e Remulass è il terzo locale dello chef Cesare Battisti e di Federica Fabi

La novità di inizio autunno a Milano, in quel quartiere che tutti conoscono come NoLo, si chiama Silvano una vineria con cucina che si appresta a tirar su la serranda in questa terza settimana di settembre del 2023. Lo trovate al civico 2 di Piazza Morbegno, in un angolo che completa il mosaico di locali e indirizzi che stanno ridisegnando il volto gastronomico di una delle zone con lo sviluppo più rapido della città. Silvano è il terzo figlio di una coppia di ristoratori dalla lunga storia milanese: lo chef Cesare Battisti e Federica Fabi, partner nella vita e negli affari già dietro al mitico ristorante Ratanà, uno degli indirizzi più influenti e seminali della città, e il più recente Remulass un bistrot in zona Porta Venezia. Sarà aperto la sera, con la possibilità di fare l’aperitivo e condividere piccoli piatti, mentre il weekend tutta la giornata. Scopriamo meglio Silvano che in questi giorni sta ancora ultimando gli ultimi lavori prima dell'apertura.

Silvano, la sala

Silvano: la vineria di quartiere a nord di Loreto

Ma chi è Silvano? “Silvano è un nome che mi ricorda la mia infanzia, molti milanesi che conoscevo si chiamavano Silvano, magari amici dei miei genitori; ti trovavi all’estero e conoscevi un Silvano? Quasi sempre era milanese. Insomma mi ricorda quei tempi e lo riconosco come un nome ricorrente nella mia memoria. E sulla memoria voglio lavorare da Silvano” dice lo chef Cesare Battisti quando gli chiediamo da dove viene questo curioso nome. Un nome che sa dunque di passato, un tratto nostalgico che vuole essere impresso al nuovo locale a mezza via tra una vineria di quartiere, piccolo bistrot e bakery dedita alla panificazione. Infatti qui prima sorgeva una panetteria (L’Angolo del Panettiere) con un laboratorio interno, poi chiusa dopo il Covid, affacciata sulla piazzetta più famosa di NoLo. Silvano userà il forno lasciato in eredità per sfornare pane che potrà in futuro uscire la sera e verrà venduto alle persone che si fermeranno dall’aperitivo e a cena. Ma c’è di più. In questo locale non ci sono fuochi né fornelli e tutto quello che verrà servito sarà cotto in una delle bocche del forno del pane: eccola l’identità di Silvano dunque, solo cotture al forno.

SIlvano, la sala jpg

Come sarà Silvano: i piatti cucinati esclusivamente nel forno

Silvano sembra dunque essere il tassello mancante in un quartiere che sta germogliando anche dal punto di vista culinario. All’angolo di Pizza Morbegno, Silvano si aggiunge a corollario di un nuovo sistema gastronomico di qualità: vicino c’è Fòla, una bakery gestita da sole ragazze d’ispirazione belga, il Ghe Pensi Mi ovvero la birreria con stand up comedy tra le prime ad aver investito in questa zona, la Caffineria, e la nuova edicola che vende birrette artigianali, oltre che riviste indipendenti. “Arriviamo in punta di piedi, cercando di entrare in sinergia con tutti senza sovrapporci a nessuno. Però molti di noi vivono in zona e ci eravamo resi conto che un posto così per passare una serata mangiando qualcosa di buono non c’era”. Silvano vuole ricordare una certa Milano che non esiste più nell’intento di Cesare Battisti, un luogo conviviale e che mantiene prezzi bassi, in linea con il quartiere (bicchiere di vino entry level a 4€, i piatti a partire da 5€). Una cucina genuina e sincera gestita da Vladimiro Poma, per anni fedele compagno di viaggio di Cesare al Ratanà.

Cosa si mangia da Silvano a Milano?

Il restyling si inserisce in questo racconto nostalgico: tanto legno, materiali naturali, colori scuri come il verde bosco, e il lungo bancone dalla lunghezza record di 16m che fungerà da centro nevralgico del locale. Un bancone recuperato, “il più lungo di Milano”, che servirà da vetrina per il pane e per i prodotti gastronomici, esclusivamente cotti al forno. E i cuochi lavoreranno proprio lì, dietro al bancone sul quale ci saranno una quindicina di posti, i restanti trenta nella sala. I piatti di Silvano? Lasagna, parmigiana, alici scottate, cozze gratinate, cose semplici e di stagione da mettere in forno e da ordinare insieme alle oltre 100 etichette di vini naturali. Un locale che sicuramente mancava in zona NoLo, frutto della lungimiranza di due imprenditori della ristorazione di lungo corso che già in passato hanno saputo dare prova di essere visionari. Aperto dal mercoledì al venerdì con orario dalle 18.00 alle 24.00 - sabato e domenica con orari dalle 12.30 alle 15.30 e dalle 18.00 alle 24.00.

Silvano
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