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Cronaca Baggio / Via Cusago

Shiva arrestato per tentato omicidio: sparatoria fuori dalla casa discografica, due feriti

Il rapper milanese in manette. La sparatoria fuori dalla sua label lo scorso 11 luglio

Le botte e gli spari. Vecchi dissidi fra artisti risolti con i proiettili. E il sangue. Il rapper Shiva, al secolo Andrea Arrigoni, 24enne tra i più noti della scena giovanile italiana, è stato arrestato giovedì mattina dalla polizia con le accuse di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco ed esplosioni pericolose. Il cantante è accusato di aver sparato a due rivali (vicini a Rondo da Sosa, che non è indagato) che lo scorso 11 luglio avevano cercato di aggredire lui e i suoi amici fuori dalla casa discografica "Milano ovest", la stessa che produce l'artista originario di Legnano. 

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La violenza era esplosa poco dopo le 20 al civico 154 di via Cusago , quando i due feriti - entrambi colpiti da proiettili alle gambe - avevano improvvisato un raid nel cortile della struttura, dovendo però fare i conti con l'immediata reazione del rapper e degli altri del gruppo. Sul posto era stato trovato soltanto uno dei feriti, un 24enne, che era stato "sfiorato" da un proiettile e aveva rifiutato il ricovero.

L'inchiesta - Il raid finito nel sangue sotto lo studio del rapper Shiva

Poco dopo la sparatoria, però, un altro giovane si era presentato al pronto soccorso dell’ospedale di Vimercate, in Brianza, con una ferita d’arma da fuoco a una gamba. Alla richiesta di spiegazioni, aveva detto - mentendo - di essere stato aggredito da cinque persone che non conosceva. 

Gli agenti della squadra mobile, guidati da Marco Calì, hanno poi ricostruito l'agguato, verosimilmente legato a vecchi dissidi nel mondo rap. Pare che la rissa fosse nata da una lite passata "ripescata" in quei giorni e finita sui social. Nelle immagini registrate dalle telecamere di video sorveglianza del parcheggio si vedono chiaramente tutte le fasi del raid poi finito con la sparatoria: dall'arrivo di due uomini incappucciati - i due che resteranno feriti - fino alla reazione di Shiva, che impugna l'arma e spara. Il rapper da cinque milioni al mese di ascolti su Spotify e quasi due milioni di follower su Instagram si trova ora in carcere a San Vittore.

Il lavoro degli investigatori, oltre che dalle immagini, era partito dal profilo dell'unico ferito rimasto sul posto, che aveva citofonato a una casa vicina per chiedere aiuto. Il giovane, Alessandro R., nato Lodi ma residente a Cassano d'Adda, è un lottatore di Mma, le arti marziali miste, tra gli sport di combattimento più "crudi". Ma forse non è solo quello. Sul suo profilo Instagram, in realtà seguito da meno di 8mila persone, spiccano tra i follower Neima Ezza, Sacky e Rondo da Sosa: anche loro trapper. Anche loro artisti della scena più underground, anche loro in passato finiti nei guai. E la chiave per leggere quanto successo in via Cusago sarebbe infatti la solita: la musica che si unisce al dissing, poi la violenza. 

Qualche giorno prima della sparatoria infatti, qualcuno tra i ragazzi di "Milano ovest" avrebbe pubblicato e condiviso sui social un video abbastanza "pesante" con vittima uno della crew rivale. Una provocazione a sfondo sessuale, troppo forte e troppo esplicita perché - nella mente degli autori del raid - restasse impunita. E così in cinque - tra cui il lottatore di Mma e l'altro ferito - sarebbero partiti verso via Cusago per farla pagare agli altri. Altro dettaglio che lascia pensare che anche loro sia collegati a qualche altro artista della scena rapper e trapper.

Lo stesso Shiva la mattina seguente aveva commentato su Instagram: "È accaduto un fatto spiacevole che mi coinvolge direttamente. Questo è l'ultimo di una serie di episodi dovuti a una continua sfida nei mie confronti e nei confronti del mio gruppo. Siete venuti illegalmente dentro casa mia cercando di cogliermi di sorpresa, ma l'unico risultato che avete ottenuto è che siete scappati e avete chiamato la polizia in vostro aiuto", le sue parole affidate a delle stories.  "Io ormai è anni che sono nella musica e per chi lo sa è da sempre che cerco di fare progetti per i quartieri e per i ragazzi, soprattutto per evadere da certi contesti, tramite sport e altre iniziative. Sono anni che sento commenti sul mio nome facendo finta di non sentire e in troppi hanno preso la mia benevolenza per debolezza", aveva proseguito l'artista. 

"Non sapere nemmeno che cosa vuol dire essere davvero real e portare avanti un'intera famiglia. La mia potenza nella musica rimane con un piede solido in strada ed è sempre stata vista dagli hater come finzione e dagli altri come invidia, motivo per cui cercano di affondarmi. Questo episodio non mi intimidisce, anzi mi rendere ancora più forte", aveva assicurato il rapper. "Ci tengo a comunicare che io e tutta la mia gente siamo in ottime condizioni e nessuno di noi ha subito alcun tipo di ferite. Ringrazio i miei fan e lascio avviso a tutti - aveva concluso Shiva -. Non giocate col fuoco se avete paura di bruciarvi, rispettate il prossimo perché sennò il karma vi colpirà duramente". 

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