rotate-mobile
l'esame

Perizia psichiatrica per Alessia Pifferi. Il pm non ci sta: "Fino a un anno fa era sana"

Secondo l'accusa la donna, accusata di omicidio della figlia di un anno, sarebbe stata manipolata in carcere

Disposta la perizia psichiatrica per Alessia Pifferi, la 37enne accusata di omicidio volontario per aver abbandonato per giorni la figlia di un anno. A dissentire il pm Francesco De Tommasi in aula. Secondo l’accusa la donna sarebbe stata manipolata in carcere passando in un anno da sana di mente a “una persona con capacità cognitive inferiori a quelle di un bambino”.

Secondo il pm i fatti avvenuti a luglio 2022 sarebbero stati rivisitati secondo il punto di vista del personale di San Vittore: “L’effetto è stato quello di metterle in testa di non avere alcun tipo di responsabilità e di fare affermazioni sconcertanti durante la scorsa udienza”, spiega De Tommasi. “Non ci sto a essere preso in giro”, insiste il pm. A decidere per l’esame psicologico, utile per comprendere se la Pifferi avesse la piena capacità di intendere e volere al momento dei fatti, il giudice Ilio Mannucci Pacini.

Secondo quanto contestato dall’accusa, in carcere Alessia Pifferi è stata sottoposta a un test che ha certificato un quoziente intellettivo molto basso. Un test, tuttavia, che non è stato autorizzato e che “fuoriesce da quelle che sono le competenze di una casa di reclusione”, spiega il pm che ricorda che al momento della carcerazione la 37enne fosse lucida e non avesse pregressi psichiatrici. A sostegno di questa tesi anche le recenti dichiarazioni della Pifferi che nella precedente udienza ha raccontato che le stesse psicologhe a San Vittore l’avrebbero convinta che fosse stata spinta da qualcun altro a lasciare da sola la figlia.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Perizia psichiatrica per Alessia Pifferi. Il pm non ci sta: "Fino a un anno fa era sana"

MilanoToday è in caricamento