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Ferrovie Nord compra i bus di Verona ma è polemica: «Ha pagato il doppio del valore»

L'offerta di Fn aveva sorpreso tutti a Verona: 21 milioni contro una base di 12. Ora che l'acquisizione si è perfezionata, il Movimento 5 Stelle della Lombardia protesta

Ferrovie Nord, attraverso Autoservizi, compra la metà delle quote di Atv (Azienda Trasporti Verona). Lo fa attraverso un'asta letteralmente stravinta: la provincia di Verona aveva messo a bando il 50% di Atv, di sua proprietà (il comune scaligero, attraverso Amt, controlla l'altro 50%), con base a 12 milioni e 385 mila euro. Ma Ferrovie Nord Autoservizi ha offerto ben 21 milioni di euro, contro un'offerta di Agsm (che nel territorio veronese fornisce acqua, luce e gas) poco più alta della base d'asta. 

Spiazzato il Comune di Verona, con la controllata Amt che aveva una prelazione sulle quote messe in vendita. E ora la politica lombarda si divide: Movimento 5 Stelle e Partito Democratico chiedono che l'operazione non prosegua.

All'indomani dell'asta, il sindaco di Verona Flavio Tosi aveva preso tempo: «Abbiamo trenta giorni per valutare». Amt avrebbe però dovuto sborsare gli stessi soldi offerti da Ferrovie Nord per esercitare la prelazione. E alla fine ha deciso di non farlo, forse perché, come aveva subito spiegato un assessore veronese, Enrico Toffali, Atv è in gara per la concessione del trasporto pubblico locale ma non se l'è ancora aggiudicato.

E poi una perizia - ancorché non recentissima - attribuiva a Atv un valore di appena venti milioni totali, più o meno coerente con la base d'asta (dodici milioni abbondanti per la metà dell'azienda). Insomma, l'offerta di Ferrovie Nord era apparsa assolutamente fuori mercato dalle parti dell'Arena.

Per quanto riguarda la futura governance, per i primi otto anni sarà Ferrovie Nord a nominare la maggioranza dl consiglio d'amministrazione e il presidente. Questo diritto è infatti attribuito all'acquirente della quota messa all'asta per i primi cinque anni e poi, a rotazione con Amt, di tre anni in tre anni. Ferrovie Nord ha già annunciato di volere confermare Massimo Bettarello alla presidenza e Stefano Zaninelli alla direzione generale. E Andrea Gibelli, presidente di Ferrovie Nord, spiega che «il gruppo può assicurare economie di scala importanti. Siamo pronti a metterci al lavoro fin da subito per realizzare un grande progetto di sviluppo».

Ma se la Provincia di Verona "festeggia" per l'inatteso incasso, al Pirellone qualcuno vuole vederci chiaro. Secondo Stefano Buffagni, consigliere regionale lombardo del Movimento 5 Stelle, l'acquisizione meriterebbe una verifica da parte della Consob. «I lombardi staccheranno un assegno da 21 milioni di euro per acquistare metà di una società che, secondo le stime, ne vale 20. Vorremmo che i conti tornassero», afferma Buffagni che poi lancia un "sasso": «La regia dell'operazione è della Lega Nord che guida Ferrovie Nord e la Provincia di Verona, un ente ormai morente, proprietaria di Atv». Provincia guidata dall'esponente di Forza Italia Antonio Pastorello. «Non vorremmo trovarci tra qualche anno ad assistere all’ennesimo scandalo politico a cui acquisizioni come queste ci hanno abituato», conclude il consigliere pentastellato.

Netta contrarietà anche da parte del Pd lombardo. «Maroni fermi l'acquisizione e chieda che le stesse risorse vengano messe a disposizione per l'acquisizione di nuovi treni per i pendolari lombardi. Mentre la Regione e la stessa Ferrovie Nord continuano a lamentarsi di tagli fatti dal Governo, l'azienda si appresta a pagare il 50% dell'azienda veronese a un prezzo esorbitante, di circa nove milioni più alto della base d'asta. Con che faccia possono poi chiedere aumenti tariffari agli utenti se le risorse, anziché per i cittadini, le spendono su un improbabile Risiko societario?», afferma Alessandro Alfieri, segretario regionale del Pd.

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