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Le regole

L'inizio dei saldi estivi e i consigli per non farsi fregare

L'obiettivo è consentire acquisti in saldo trasparenti e sicuri

Ebbene sì, per tutti gli amanti dello shopping e del risparmio è arrivato uno dei giorni più attesi: l'inizio dei saldi. Le promozioni partono sabato 2 luglio e durano fino a martedì 30 agosto. Confcommercio ha voluto ricordare alcune indicazioni di base che sia esercenti sia clienti dovranno seguire. L'obiettivo è consentire acquisti in saldo trasparenti e sicuri.

I consigli per non farsi fregare durante i saldi

  1. Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto;
  2. Prova dei cambi: non è obbligatoria, ma lasciata alla discrezionalità del negozianti;
  3. Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante;
  4. Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono essere stagionali o 'di moda'; se non venduti entro un certo periodo di tempo, devono avere un notevole sconto;
  5. Prezzi: il negoziante ha l'obbligo di indicare il prezzo di partenza, lo sconto applicato e prezzo finale;
  6. Modifiche o adattamenti sartoriali: sono a carico del cliente, salvo diversi accordi.

Il negoziante, aveva poi sottolineato Palazzo Lombardia nei giorni scorsi, ha "l’obbligo di fornire informazioni veritiere in merito agli sconti praticati sia nelle comunicazioni pubblicitarie, sia nelle indicazioni dei prezzi nei locali di vendita. Non può inoltre indicare prezzi ulteriori e diversi e deve essere in grado di dimostrare agli organi di controllo la veridicità delle informazioni relative al prodotto". Infine "i prodotti in saldo devono essere separati da quelli eventualmente posti in vendita a prezzo normale" e "se il prodotto risulta difettoso, il consumatore può richiedere la sostituzione dell’articolo stesso o il rimborso del prezzo pagato dietro presentazione dello scontrino, che occorre quindi conservare".

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