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Rifugiati ucraini, Bertolè: "Lo Stato aiuti le famiglie che hanno accolto"

L'assessore al Welfare del Comune di Milano chiede al Governo di rivedere la direttiva che concede i sussidi solo alle associazioni del terzo settore, e che quindi esclude automaticamente i nuclei familiari che finora hanno ospitato i profughi

"Lo Stato aiuti anche tutte quelle famiglie e quelle associazioni che finora hanno accolto i rifugiati ucraini". A chiederlo è l'assessore al Welfare del Comune di Milano Lamberto Bertolè che, durante l'inaugurazione del nuovo hub per i profughi in fuga dalla guerra gestito da Progetto Arca, ha ripreso la polemica innescata dal collega Pierfrancesco Maran con un post Facebook dal titolo 'Chi aiuta chi aiuta gli ucraini?'.

"Sono passati quasi due mesi dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina - spiega Maran sul social network - Come sappiamo, la prima rete di accoglienza in Italia è stata realizzata grazie alla volontà di migliaia di famiglie che si sono offerte di ospitare in casa, con il supporto di associazioni di volontariato. Da quasi due mesi però lo Stato non offre supporti a chi ospita e alle persone ospitate in questa maniera, anche se son passate settimane dall'annuncio di 300€ a persona. Anzi, il bando emesso dalla Protezione Civile nazionale, esclude dal partecipare chi ha già attivato l'ospitalità. A livello teorico sarebbe necessario mandare la famiglia che si ospita fuori, partecipare, e poi vedersi assegnata una nuova famiglia, disperdendo quanto fatto in queste settimane complesse".

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