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Cinisello Balsamo Cinisello Balsamo / Viale Friuli, 18

Il preside Leo: «Il progetto sulla scuola Frank e su Crocetta va subito rivisto»

L'appello del preside: «Le azioni non soddisfano nessuna delle esigenze, vitali e improcrastinabili. Serve l'istituzione di un tavolo di co-progettazione che riveda le azioni in progetto, ponendo al centro la costruzione della nuova scuola per il quartiere»

Oltre all'opposizione di PD e lista civica "Cittadini Protagonisti Insieme" di centrosinistra legata a Luca Ghezzi, si leva un'altra voce autorevole contro il progetto (la seconda versione per l'esattezza) "Entangled" per la riqualificazione e rilancio del rione Crocetta a Cinisello Balsamo.

La voce di cui stiamo parlando è quella di Luigi Leo, preside dell'istituto comprensivo Balilla Paganelli, che ha scritto una lettera e l'ha inviata al consiglio comunale.

Qui di seguito i punti focali della missiva, critica nei confronti del progetto:

«Le azioni attualmente previste dalla rimodulazione dell’originario progetto Entangled e già trasmesse a Regione Lombardia non soddisfano nessuna delle esigenze, vitali e improcrastinabili»

«Attualmente due sono gli interventi prioritari di cui l’istituto (la scuola Anna Frank, ndr) ha bisogno, sia per rispondere a esigenze immediate, sia per valorizzare l’offerta formativa dell’Istituto e la sua imprescindibile funzione sociale nel territorio: la costruzione di un nuovo plesso di scuola secondaria di primo grado, delocalizzato rispetto alla ristretta cerchia del “quartiere Crocetta” (come dimostra la storia dell’istituto ricostruita anche sulla base di documenti d’archivio) e la realizzazione di ambienti consoni per la scuola dell’infanzia e primaria a metodo Montessori, che si è sviluppata in spazi residuali, non appropriati e non adeguatamente capienti».

«Ad aggravare la situazione, la prevista dislocazione delle classi per un periodo di almeno due anni scolastici in sedi/plessi scolastici lontani e ancora non precisati dall’amministrazione: non si tratta solo del disagio di muoversi con lo scuolabus, di organizzare il servizio su otto/nove plessi scolastici distanti tra loro, alcuni dei quali in coabitazione; si tratta di ignorare sconsideratamente che cosa significhi ricostruire gli ambienti di apprendimento per metodologie didattiche che nell’intervento scientificamente progettato sull’ambiente giocano la propria scommessa educativa».

«Si tratta di ignorare impunemente quale impatto la dislocazione delle classi avrà sulle iscrizioni, con la conseguente perdita di posti di insegnamento, cioè di figure professionali altamente qualificate e motivate, che solo un pluriennale impegno di formazione e selezione ha reso disponibili e che non saranno rimpiazzabili».

«Professioniste e professionisti che dovranno rivedere l’intero progetto professionale della loro vita. E subire un peggioramento delle proprie condizioni di lavoro, che nessuno indennizzerà».

«Allargando lo sguardo al progetto nel suo insieme come ora si presenta, lamentiamo inoltre con grande amarezza che l’insieme delle azioni poste in programma riconsegnano il quartiere Crocetta al suo destino di isolamento, a una perdurante segregazione del disagio e dell’ineguaglianza sociale: tutto resta sostanzialmente al suo posto, nulla è riconfigurato nelle sue funzioni e ricollocato in una visione urbanistica rigenerante».

«L’originaria visione di rigenerazione urbana presente nel progetto "Entangled" beneficiario di un finanziamento di 15 milioni di euro è disattesa e tradita. Forse l’errore, come il peccato di Adamo ed Eva, è originario: fin dall’inizio non vi è stata traccia di una reale co-progettazione».

«E non vale a surrogare una reale co-progettazione il calendario di audizioni e comunicazioni, tra l’altro molto sporadiche e intempestive, predisposte dall’amministrazione».

«Sappiamo bene, noi uomini di scuola, che non si può spacciare per cooperative-learning il mettere quattro ragazzi intorno a un tavolo».

«Per co-progettare ci vogliono consulenti, esperti e stakeholder impegnati intorno a ipotesi, in un lungo e articolato processo di riscontro tra ideazione e fattibilità. Ci vogliono accordi tra le parti istituzionali. Nulla di tutto ciò è stato fatto, per quanto ci risulti».

«Chiediamo pertanto al sindaco di ridare voce alle ragioni della politica, di recuperare la vision che con tanta passione ci presentò nell’ormai lontano giugno 2021, quando ancora si prospettava l’abbattimento del plesso Frank per dare spazio e apertura al quartiere».

«Chiediamo l’immediata istituzione di un tavolo di co-progettazione che riveda tempestivamente le azioni in progetto, ponendo al centro la costruzione della nuova scuola per il quartiere, fattore di integrazione, coesione e mobilità sociale. Vi preghiamo, fermatevi! È in gioco l’utilizzo del denaro pubblico, ancor più il futuro di molte generazioni».

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