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Quanti medici al giorno vengono aggrediti negli ospedali di Milano

La Regione ha installato dei sistemi di allarme lo scorso agosto. Da allora (e fino a fine gennaio) il 112 ha ricevuto una chiamata al giorno

Un pulsante anti aggressione per tutelare i lavoratori dei pronto soccorso lombardi. È stato installato in 21 ospedali della Regione e permette di chiamare aiuto in caso di violenze contro il personale sanitario. Premendo il tasto ci si mette in contatto in maniera rapida con il 112 così da segnalare automaticamente l'emergenza in corso. Il servizio è stato avviato lo scorso agosto e ora la Lombardia ne ha diffuso i dati. 

Secondo la Regione Lombardia sono state 186 le richieste di intervento di cui 157 negli ospedali di Milano e provincia. 18 le chiamate in Brianza e 11 nella provincia di Lecco. La prima chiamata è avvenuta il 12 agosto scorso e, nel periodo fino al 31 gennaio, è stata registrata in media una chiamata al giorno per aggressione al personale sanitario.

I primi ospedali a essere stati dotati di questo nuovo sistema sono il Niguarda, il Fatebenefratelli, il Sacco, il San Carlo e il San Paolo. A essi si sono aggiunti in seguito il Buzzi e il Policlinico di Milano con le sedi del padiglione De Marchi per il pronto soccorso pediatrico e della Mangiagalli per il Ps ostetrico ginecologico. Nell'hinterland milanese sono stati dotati del pulsante d'emergenza anche i pronto soccorso di Abbiategrasso, Cernusco sul Naviglio, Cinisello Balsamo, Melegnano, Melzo e Sesto San Giovanni. Le prossime installazioni avverranno al Macedonio Melloni e negli ospedali di Legnani e Magenta.

Secondo i dati presentati dall'Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti delle professioni sanitarie, oltre ai casi di aggressione contate con il dispositivo di allarme, sono state 4.836 le aggressioni in Lombardia nel 2023. Di queste quasi il 31% in pronto soccorso. Dati in crescita rispetto al 2022. La maggior parte dei casi riguarda aggressioni verbali, 3.446 episodi, ma ben 1.280 sono le occasioni in cui i professionisti sono stati attaccati fisicamente. E due volte su tre a rimanere coinvolte sono le donne, i particolare le infermiere. Nel 60% ad aggredire sono i pazienti.

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