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Case popolari all'asta, Maran ad Aler: "Vendere per non fallire non è una strategia"

Il nuovo bando a un mese di distanza dal precedente

Nuova puntata del confronto a distanza tra Pierfrancesco Maran, assessore comunale alla casa e al piano quartieri, e la Regione Lombardia, per interposta Aler. Motivo? Non nuovo. Aler, infatti, ha pubblicato giovedì 13 gennaio un bando per trentanove alloggi in vendita all'asta, di cui una ventina nella città di Milano. La base d'asta complessiva è di tre milioni e mezzo.

L'assessore meneghino fa notare che, a metà dicembre, Aler aveva già aperto un'altra asta (con data 20 gennaio) per una trentina di appartamenti e due milioni e mezzo di valore base. "E' la conferma che, ad oggi, una delle modalità principali messe in campo per evitare il crollo di Aler è quello della vendita continua di patrimonio, che ne ha già ridotto le dimensioni del 30% negli ultimi vent'anni", scrive Maran sulla sua pagina Facebook: "Vendere per non fallire è ad oggi l'unica strategia a disposizione di Aler, ma potrebbe non essere così".

"Io non credo - continua Maran - che sia colpa di Aler, per quel che ho visto in questi mesi, ma è l'unica strategia a disposizione in assenza di un sufficiente contributo da parte del proprietario dell'azienda, cioè Regione Lombardia". Secondo l'assessore "questo declino non è irreversibile, si possono attuare strategie diverse ma, per riuscirci, bisogna cambiare radicalmente approccio. Anche perché tra un po' gli appartamenti da vendere finiscono".

La nomina di Maran ad assessore alla casa, nella nuova giunta di Beppe Sala, ha coinciso con un cambio di strategia che, nelle intenzioni sia della Regione sia del Comune di Milano, dovrebbe portare ad un unico gestore per le case popolari milanesi, quelle di proprietà comunale e quelle di proprietà di Aler. 

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