Al posto di un Caravaggio ci sarà un "monitor"
L'opera fisica lascerà la Pinacoteca Ambrosiana fino a marzo (sarà prestata), al suo posto ci sarà una riproduzione digitale
Lascerà le stanze della Pinacoteca Ambrosiana la "Canestra di frutta" di Caravaggio. Il dipinto, dal 25 novembre al 24 marzo, sarà esposto all'interno di Palazzo Mazzetti ad Asti, ma nel museo di piazza Pio XI sarà comunque presente una "copia" dell'opera d'arte.
Non si tratta di una "semplice" riproduzione ma di una serigrafia digitale certificata. Più di preciso un Daw,"digital art-work": come lo ha definito Cinello, azienda che l'ha realizzata. Non è una copia fisica ma una riproduzione che comparirà su un monitor ad altissima definizione inserito in una cornice per dimensione e fattura uguale a quella dell'opera prima.
L'edizione digitale che comparirà alla Pinacoteca Ambrosiana, infatti, è una riproduzione in scala 1:1 ed è certificata e prodotta in edizioni limitate. Non solo, è numerata e autenticata dal museo. Il file utilizzato non è riproducibile su altre piattaforme ed è protetto da un sistema di crittografia digitale centralizzato. In sintesi: non è un Nft. Inoltre la riproduzione digitale è accompagnata da un certificato di autenticità che ne garantisce anche la proprietà.