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Scuole superiori, il ritorno in classe in Lombardia slitta al 25 gennaio

La decisione della giunta lombarda «preso atto delle valutazioni e delle risultanze di carattere sanitario»

In Lombardia slitta a lunedì 25 gennaio la ripresa delle lezioni in presenza nelle scuole superiori. Lo ha deciso giovedì la giunta regionale, anticipando alla stampa e ai cittadini una ordinanza successiva. «Preso atto delle valutazioni e delle risultanze di carattere sanitario, connesse all’attuale diffusione del Covid, condivise con il Comitato Tecnico Scientifico lombardo, Regione Lombardia ha assunto l’orientamento di proseguire le lezioni per le scuole secondarie di secondo grado con la didattica a distanza al 100%», si legge in una nota ufficiale.

Il tema è scottante. A livello nazionale si era stabilito di non far rientrare in classe gli studenti il 7 gennaio, come precedentemente deciso, ma di rinviare la data della ripresa delle lezioni in presenza all'11. Diverse Regioni, tuttavia, di fronte al rialzarsi delle curve epidemiologiche, avevano deciso di proseguire ancora per un po' con la dad (didattica a distanza), e così alla fine ha deciso anche il Pirellone, davanti a dati non proprio incoraggianti. 

Rischio zona arancione per la Lombardia

Uno dei possibili scenari, peraltro, vede proprio la Lombardia tra le "candidate" a entrare in zona arancione a partire dall'11 gennaio. A preoccupare è l'aumento dell'incidenza di contagi in Lombardia negli ultimi sette giorni (fino al 6 gennaio) rispetto ai sette giorni precedenti: +45,3% rispetto alla media nazionale di +28%.

La "curva di incidenza" (numero di casi ogni 100 mila abitanti) è tornata a risalire: il valore sfiora 200 casi (196 per l'esattezza) a livello nazionale contro i 150 del 29 dicembre. In Lombardia siamo a 151 contro i 104 del 30 dicembre, anche se va detto che il 13 novembre si era toccata quota 613 casi ogni 100 mila abitanti in Lombardia. La curva era poi nettamente scesa, ma sta risalendo e ciò sarebbe testimoniato anche dal nuovo aumento di chiamate al 118 (che però potrebbe essere dovuto anche ai medici di famiglia in ferie).

La protesta degli studenti contro la dad

E proprio il 7 gennaio, in occasione della mancata riapertura delle scuole superiori (ma non si sapeva ancora che la Lombardia avrebbe preso la decisione di rinviare tutto al 25), gli studenti hanno protestato a Milano, in via Soderini, davanti alla sede del Miur, chiudendo simbolicamente l'ingresso dell'ufficio scolastico regionale con del nastro segnaletico e cartelli in cui "dad" diventava l'acronimo di «Dannazione, Azzolina Dimettiti», un chiaro "invito" alla ministra dell'Istruzione.

Video: la rabbia degli studenti

Il prefetto ai presidi: «Faremo i controlli»

Intanto il prefetto di Milano Renato Saccone ha "avvertito" i presidi lombardi con una lettera in cui si richiama al rispetto - per  le scuole riaperte - della soglia del 50% in classe. Verranno effettuati controlli da parte dell'ufficio scolastico regionale e poi, se saranno ravvisate presenze superiori di più del 2% rispetto alla soglia consentita dai decreti, la prefettura farà scattare le multe. La lettera non è stata presa "benissimo" dai dirigenti scolastici, secondo i quali una classe «non è un panetto di burro da tagliare alla grammatura desiderata».

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