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Sostegno ai genitori separati, c'è tempo fino a fine anno

La Regione Lombardia proroga il bando. Ma il Pd contesta i criteri della separazione da non più di due anni e della residenza in Lombardia da almeno cinque anni

Regione Lombardia ha prorogato al 31 dicembre 2022 i termini per accedere al bando in favore di coniugi separati o divorziati. La misura prevede un sostegno ai genitori in condizioni di disagio economico utili a integrare il canone di locazione. "Alla luce delle difficoltà sociali ed economiche causate dal perdurare dell'emergenza - ha dichiarato Alessandra Locatelli, assessore regionale alla famiglia - vogliamo dare la possibilità ai genitori separati e divorziati in difficoltà di poter usufruire di un aiuto prezioso volto a integrare il loro canone di locazione".

A disposizione tre milioni e 300 mila euro. Per quanto riguarda le condizioni d'ammissione, è stato stabilito che possono fare richiesta i coniugi che hanno lo stato civile di separato/divorziato, per i quali la separazione è avvenuta nei due anni precedenti la data di presentazione della domanda. I figli, nati o adottati durante il matrimonio, possono essere minori oppure anche maggiorenni, ma solo se in carico ai genitori. E poi un Isee inferiore o uguale a 30 mila euro, essere residenti in Lombardia da cinque anni, non avere riportato condanne passate in giudicato per reati contro la persona (tra cui gli atti persecutori), essere intestatari di un contratto di locazione registrato o di un contratto provvisorio per emergenza abitativa (residence, housing o altra tipologia di alloggio). Possono accedere inoltre al contributo i genitori che si trovano a vivere in condizione di grave marginalità sociale e che sono ospiti presso strutture di accoglienza o che vivono in condizioni precarie e non dignitose.

Il Pd contesta alcuni criteri: "Selettivi e discriminanti"

Il Partito democratico, con Raffaele Straniero e Paola Bocci, contesta però alcuni requisiti: la separazione da non più di due anni e la residenza in Lombardia da almeno cinque anni, quest'ultimo definito "vecchio leit motiv del centrodestra lombardo che viene applicato per qualunque misura riguardi i cittadini in difficoltà". Straniero e Bocci hanno presentato un'interrogazione per avere maggiori delucidazioni sulla misura e i criteri scelti, chiedendo di rivedere soprattutto questi due, "troppo selettivo il primo, discriminante il secondo".

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