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Morto Giulio, il barbiere dei bimbi che tutto il quartiere amava: serranda 'invasa' dai cuori

Giulio se n'è andato a 75 anni. E la saracinesca del locale diventa un muro dei ricordi

I bimbi lo amavano perché quegli animaletti che aveva in vetrina li regalava senza pensarci neanche un secondo, tanto che c'è qualcuno che a casa ha ancora le sue tartarughe. I grandi lo amavano perché con lui si poteva parlare di tutto, senza problemi. Giulio Chinaglia, 75 anni, una vita passata con le forbici e il rasoio in mano, lo amavano tutti. Per capirlo basta vedere la saracinesca del suo salone, quello che dal 1977 è stato al civico 109 di corso di Porta Romana. 

Adesso la serranda è giù perché Giulio è morto, si è spento nelle scorse ore, ma è piena di cuori, stelle, pensierini, dediche perché in Porta Romana lui non era solo il "barbiere dei bimbi", ma era un simbolo, un'istituzione. 

"Ho ricevuto nella stessa giornata la notizia della fine di due persone. Di una ne hanno parlato i giornali, e tutto il mondo ne piange. Dell'altra ne ha parlato solo il quartiere, ma la notizia mi ha lasciato di sasso", ha raccontato Andrea - che ha la sua agenzia proprio accanto al locale di Giulio - in uno dei tanti post Facebook sui gruppi di Porta Romana. "Se da una parte si parla di un 'Dio', dall'altra c'è la storia di un uomo - ha proseguito, facendo riferimento alla scomparsa di Maradona -. Un uomo che per più di 50 anni, con la sua professione, ha custodito e arricchito la tradizione, l'anima e la vitalità del popolo dei Bastioni di Porta Romana. Lo conoscevo solo dal 2016, da quando abbiamo aperto il nostro centro a una parete di distanza dal suo Barber Shop. Quelle stesse mani hanno tagliato i capelli sia a me che a Doug Peterson, disegnatore di Luna Rossa 'Silver Bullet', ai tempi della mitica sfida di Auckland, contro New Zealand 'Black Magic'", ha proseguito Andrea aprendo il libro dei ricordi. 

"«Hanno scritto che era più appassionato alla birra che alle barche - raccontava -, Ma che diavolo, visto quello che ha fatto con quella barca, pagherei mille euro per provare una delle sue birre». É incredibile come certe persone riescano a viaggiare per il mondo, pur rimanendo nella stessa via per tutta la vita. Chissà a chi starà raccontando i suoi aneddoti adesso? Sicuramente, oggi, ogni bigliettino apposto dai suoi clienti e dai suoi amici sulla saracinesca del suo negozio, ormai per sempre abbassata, testimonia che non solo gli dei ma anche le persone oneste, miti, e appassionate del mondo, possono lasciare un vuoto nei propri fan. Ue Giulio! Se vedumm", il commiato del giovane. 

E il suo non è l'unico, perché sui social si rincorrono i ricordi e i racconti, come quello di una donna che portava lì i suoi nipotini: "Addio Giulio - scrive -, abbiamo ancora le tue tartarughine". Un ultimo saluto a Giulio lo ha riservato anche Paolo Limonta, assessore all'edilizia scolastica del comune di Milano: "Ma i negozi dei parrucchieri, per i bambini possono essere luoghi di felicità? Quello di Giulio Chinaglia, che mi è dispiaciuto non aver conosciuto, in Porta Romana evidentemente lo era. E gli abitanti della zona hanno deciso di ricordarlo così. Trasformando la saracinesca del suo negozio in un’enorme bacheca di ricordi - ha scritto su Facebook -. Io spero che quella saracinesca torni ad alzarsi e il posto di Giulio venga preso da un altro parrucchiere sorridente. Che riesca a fare in modo che quello continui a essere un luogo di felicità".

Per ora quei cuori, quelle stelle e quei bigliettini sulla saracinesca stanno già riuscendo nel "miracolo". Qualcuno scrive "Porta Romana da oggi non è più la stessa", qualcuno ricorda che "quando ti affacciavi dalla vetrina avevi sempre la parola giusta e un sorriso per tutti" e qualcun altro ancora ci tiene a ricordargli che "sei sempre una stella che brilla". E poi ci sono le foto, tante foto, di lui al lavoro, molto spesso con i bimbi. E sempre con il sorriso.

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