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La storia del medico che fa il dito medio a Salvini dopo la donazione

La nota dell'Avis: "Il medico si assumerà la responsabilità del proprio gesto"

Una foto di gruppo all'Avis, nel giorno della donazione di sangue. Un'abitudine per Matteo Salvini, leader della Lega e ministro della infrastrutture che da anni è un donatore di sangue. Niente di strano, insomma. Se non per un dito alzato - il medio - di un medico, che sembra rivolto proprio al politico milanese. Un dettaglio che non è sfuggito ai tanti follower social di Salvini, che hanno notato il dettaglio dando vita a giorni di polemiche, ironie e attacchi al dottore. 

Tanto che nelle scorse ore sul tema è dovuto intervenire il direttore generale dell'Avis di Milano. “Non sono social per scelta, ho visto diversi post relativi al medico e al dito a Salvini, ho dovuto, in qualità di direttore generale di Avis Milano. Non mi hanno appassionato, e non hanno certo aiutato a migliorare la cultura del dono del sangue in Italia che è particolarmente bassa. Altrimenti perché dovremmo procedere con appelli periodici per la carenza sangue o l’Italia acquistare all’estero oltre il 30% del plasma per produrre emoderivati salvavita? Una vergogna", ha scritto il dirigente sul blog dell'associazione. 

"Perché tutto questo quando potrebbero essere donatori il 50% della popolazione? Perché così tante parole  versate in luogo di tante gocce di sangue donate per chi soffre? Il medico si assumerà la responsabilità del proprio gesto, inqualificabile - ha garantito -. Avis Milano farà la propria parte, e tutti coloro che si sono consumati alla vicenda saranno altrettanto puntuali nel consumare un po’ del loro sangue?". 

"Noi li accoglieremo a braccia aperte, anche la signora Lucarelli se lo vorrà, come abbiamo sempre accolto Salvini, da quando accompagnava il papà a donare e poi dai 18 anni per 88 volte, come accogliamo tutti i nostri donatori, indipendentemente dal credo religioso, dal colore politico, dalla razza e da qualsiasi altro carattere distintivo, sapendo quanto il loro gesto varrà per una vita. Chiedo scusa per questo intervento e garantisco il silenzio - ha concluso - sostituendolo con l’impegno a migliorare il rispetto verso ogni volontario donatore e migliorare la speranza di vita ai nostri malati".

"Non serve nessun provvedimento nei confronti del sanitario Avis, che svolge un lavoro fondamentale con tutti i suoi colleghi e i volontari - ha commentato Salvini con tono conciliante -. Spero che queste inutili polemiche servano ad avvicinare qualcuno al dono del sangue, e che alle tante (troppe) parole seguano altrettante (mai troppe) donazioni per aiutare qualcuno che soffre".

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