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Movida a Milano, la polemica tra Bernardo e il ristoratore

Il botta e risposta sulla necessità di maggior controllo delle forze dell'ordine

Botta e risposta sulla movida tra un ristoratore piuttosto in vista e impegnato a Milano, Alfredo Zini, e il candidato sindaco di centrodestra Luca Bernardo. Motivo: il centrodestra, negli ultimi giorni, ha ripetutamente chiesto più forze dell'ordine (ad iniziare dalla polizia locale, che dipende direttamente dal Comune) sulle strade nelle serate milanesi, soprattutto quelle durante le quali la città "vive" maggiormente.

Insomma, più controlli durante e nella movida. Zini, titolare di un ristorante di via Thaon di Revel e con un ruolo in Confcommercio (è presidente del Club Insegne Storiche), aveva criticato Bernardo per le 'uscite' sulla movida: "Evidentemente non conosce il problema né la città", aveva detto: "polizia e carabinieri sono già presenti, con discrezione, nelle zone frequentate da giovani turbolenti. Milano non può dichiarare ogni sera d'estate lo stato d'assedio e gli esercenti hanno imparato cos'è la buona movida".

"Come sempre - aveva aggiunto il ristoratore - occorre misura e intelligenza, senza scambiare pochi violenti nella totalità delle persone che vogliono trascorrere una serata di festa, dopo un anno di reclusione. Coi residenti poi è necessario dialogare, sapendo che una città viva come Milano ha bisogno di intrattenimento, tolleranza e sicurezza. Rifuggendo dalla sicurezza fai da te che sembra piacere molto al candidato Bernardo".

Il candidato sindaco di centrodestra ha replicato affermando di non avere "mai parlato di movida blindata, di stato di assedio ma di una movida sicura, dove ci sia innanzitutto e soprattutto rispetto per la vita, perché molte sono le aggressioni come vediamo noi medici in ospedale, quando i ragazzi arrivano feriti, accoltellati e ubriachi". Un'affermazione che stride con i dati giornalieri di Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza), sulle ambulanze in movimento in città, con aggressioni che, salvo eccezioni, si contano sulle dita di una mano (e non tutte legate alla movida) e intossicazioni etiliche piuttosto rare, anche con varie notti consecutive (per fortuna) a quota zero.

"I giovani - ha continuato Bernardo - possono e devono divertirsi ma tutelando innanzitutto la propria salute, il tutto in piena armonia con i residenti i commercianti, tra cui i ristoratori".

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