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Un palazzo di San Siro trasformato in un quadro surrealista: ecco la maxi opera di Vesod

L'artista torinese l'ha realizzata in piazzale Selinunte nell'ambito di un progetto di coesione sociale. MilanoToday l'ha intervistato per chiedergli di questo suo nuovo lavoro

Un'intera facciata di un palazzo di San Siro trasformata in un'opera d'arte. È il lavoro realizzato in piazzale Selinunte, zona San Siro, dallo 'urban artist' Vesod nell'ambito del progetto 'Arte a San Siro', che dal 2019, con il contributo del Comune e di varie associazioni ha l'obiettivo di diffondere arte e cultura tra gli abitanti del quartiere e promuovere il cambiamento sociale. MilanoToday ha intervistato il talentuoso autore per chiedergli del suo intervento.

Come si chiama l'opera, cosa rappresenta e quanto c'è voluto per realizzarla?

"Si intitola 'Il mondo di sopra' ed è un ribaldamento prospettico. Per ultimarla ho impiegato 8-9 giorni, utilizzando pennelli e vernice da muro". 

Come hai scelto il soggetto da raffigurare? Ha un messaggio particolare?

"Prima di iniziare l'intervento ero venuto a San Siro e avevo fatto qualche bozzetto al parco, poi ho fotografato le architetture e ho preso online un'immagine del quartiere dall'alto. L'opera è nata combinando tutti questi elementi. La mia idea è partire dalla realtà, o meglio dalla mia visione della realtà, e trasformarla in qualcosa di onirico, ma non c'è un messaggio preciso, sono poi le persone guardandola a interpretarla secondo la propria sensibilità".

Come hanno reagito gli abitanti del quartiere vedendo il maxi dipinto?

"In generale la reazione è stata positiva. All'inzio però qualcuno ha commentato dicendo che il denaro utilizzato per l'opera avrebbe potuto essere impiegato per mettere a posto le case. Ma a parte questo singolo episodio (e altri isolati di razzismo, per il fatto che le persone raffigurate sono nere) sono stati tutti molto contenti".

Quale impatto credi possa avere l'arte nei quartieri periferici delle città?

"Quello intorno a piazzale Selinunte è un quartiere con tantissime difficoltà e questo l'ho percepito lavorandoci. In base alla mia esperienza, girando per il mondo a vari festival, posso dire che un intervento da solo può fare poco. Quello che auspico in generale è che si dia continuità a questo tipo di lavori, come è avvenuto ad esempio in Olanda o in Australia. Solo così si riescono a trasformare le zone periferiche, creando turismo ma non solo. Anche per i bambini è importante avere qualcosa di diverso da guardare, qualcosa che possa interessarli e coinvolgerli, offrendogli nuove prospettive".

L'artista

Di Torino, classe '81, Vesod - che ha una laurea in matematica - si dice influenzato dall'arte del padre, il pittore surrealista Dovilio Brero, e innamorato sin da quando era ancora un ragazzino dal mondo dei graffiti. Sulle sue opere, realizzate in tutto il mondo, giocano un ruolo importante anche l'arte rinascimentale e il futurismo. Le sue raffigurazioni, rappresentando le tre dimensioni dello spazio e del tempo in un unico momento, fanno riferimento a una sorta di 'punto di vista di dio'.

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