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Attualità Bovisa / Cavalcavia Adriano Bacula

La pista ciclabile (abusiva) sul ponte della Ghisolfa

La ciclabile è nata nella notte tra lunedì e martedì 3 agosto, un tracciato analogo doveva essere realizzato con i fondi del bilancio partecipativo

È nata con il favore delle tenebre (e senza alcun permesso da parte del comune) la pista ciclabile sul ponte della Ghisolfa a Milano. Nella notte tra lunedì e martedì 3 agosto, infatti, alcuni attivisti hanno imbracciato pennelli e rulli e tracciato una lunga riga bianca sul cavalcavia Bacula; la bike-lane, più nello specifico, si trova nella carreggiata che parte da piazzale Lugano in direzione piazzale Lotto, lungo la quale lo scorso 18 luglio una giovane ciclista è stata travolta da un’auto.

L'azione è stata rivendicata sui social dalla pagina "Sai che si può?", realtà legata al comitato Colibrì di Milano. Gli stessi attivisti, nel 2019, avevano dato vita a una raccolta firme per far nascere una corsia per la mobilità dolce proprio sul cavalcavia Bacula ma il progetto, che avrebbe dovuto essere realizzato con i fondi del bilancio partecipativo, non è mai stato portato a termine. L'ultimo aggiornamento riportato sul portale del comune è del novembre 2020 quando i tecnici di Palazzo Marino avevano scritto che il progetto era concluso ed era in corso di definizione il disegno esecutivo "cui seguirà l’iter amministrativo per la stipula dei contratti applicativi e la conseguente apertura del cantiere che, per la natura tecnica degli interventi, non potrà avvenire durante i mesi invernali - si legge sul sito -. L’inizio dei lavori è previsto nella primavera 2021". Da allora, tuttavia, non è seguito alcun aggiornamento.

Dal comitato, comunque, sanno che è una ciclabile temporanea: "No, non durerà a lungo. È una ciclabile popolare. La prendiamo come una richiesta a voce un po' più alta: riuscirà a convincere il Comune a tracciarne finalmente una vera, quella prevista?".

Non è detto tuttavia che la pista ciclabile non diventi regolare. Nel 2017, infatti, alcuni attivisti tracciarono una pista ciclabile clandestina in via Cartesio (zona Piazza Repubblica). La corsia destinata alle bici fu autorizzata da Palazzo Marino qualche giorno dopo.

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