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Quando torna il post scuola a Milano (che sta facendo infuriare i genitori)

Il servizio è sospeso da gennaio e le famiglie ogni settimana scrivono al sindaco. Le parole di Sala

Attesa finita. Forse. Potrebbe tornare nel giro di un paio di settimane il servizio di post scuola nei nidi e nelle materne di Milano, sospeso a inizio anno per l'emergenza covid e mai più riattivato, con grande rammarico delle oltre 5mila famiglie che potevano lasciare i figli a scuola fino alle 18 riuscendo a gestire meglio i propri impegni di lavoro. 

Sul tema, parlando a margine degli stati generali della natalità all'ospedale Buzzi, nelle scorse ore si è espresso il sindaco meneghino, Beppe Sala. "A fine marzo finisce l'emergenza e vediamo se a quel punto potremo tornare", l'apertura del primo cittadino. Che però ha voluto fare anche un po' di chiarezza. 

"Voglio dire alle famiglie due cose precise: la nostra non è una scelta, ma quasi un obbligo. Non abbiamo scelto di operare in quel modo sul doposcuola. Tutte le famiglie hanno contagiati, lo stesso è per noi con gli educatori. L'altra cosa è che in stato di emergenza, secondo le regole del governo, non si potevano creare insiemi di classi, e quindi ogni classe è una bolla. Queste due cose insieme tecnicamente non ci permettevano di farlo", ha rimarcato l'inquilino di palazzo Marino, che nei giorni scorsi aveva già fatto sapere di dover fare ancora i conti con circa 600 assenze tra il personale scolastico. "Io sono ottimista. Penso che - ha concluso Sala - alla fine dello stato di emergenza potremo tornare allo stato di prima, al netto di come vanno i contagi". 

Lunedì era arrivata l'ennesima protesta delle famiglie, che ormai ogni inizio settimana indirizzano una mail all'amministrazione con le loro lamentele. I genitori, nell'ultima lettera del 14 marzo, avevano definito "paradossale" la situazione e avevano voluto ricordare il "patto di corresponsabilità" promosso dal comune, "che ci è stato chiesto di firmare all'inizio dell'anno educativo in corso". Nel patto si leggeva che "il prolungamento dell'orario sarà garantito solo in presenza di scenario epidemiologico di rischio basso secondo gli indicatori di rischio definiti da Ats". Per i genitori lo scenario di rischio è basso almeno dal 28 febbraio, giorno in cui la Lombardia è tornata in zona bianca. 

Per questo le famiglie si aspettano che il comune faccia la sua parte: "Ora è tempo che anche l’amministrazione dimostri senso di responsabilità e garantisca il servizio di post scuola visto il basso rischio epidemiologico", hanno scritto, aggiungendo di confidare "nella riapertura del servizio, auspicabilmente molto prossima". L'ultimo appello non sembra essere caduto nel vuoto. 

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