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Lavoratori del Museo del Novecento a 900 euro al mese: "Non ci paghiamo neanche l'affitto"

La protesta con uno striscione in piazza Duomo

Lavoratori del museo del Novecento a 900 euro al mese. La protesta, con uno striscione, arriva nel cuore di Milano, in piazza Duomo. Il presidio è stato organizzato dal sindacato di base Usb. La vertenza prosegue da mesi con un serrato confronto con Palazzo Marino. 

"Dopo la sentenza del Tar di questa settimana che ha dato ragione alle rivendicazioni dei lavoratori di Usb in lotta, lo sciopero vuole ribadire che le condizioni in cui si lavora nei musei civici di Milano che non permettono di vivere dignitosamente. 7-8-900 euro al mese non sono sufficienti neanche per pagare l'affitto a Milano, figuriamoci per viverci", scrive il sodalizio in una nota.

"Chiediamo a gran voce un incontro al Comune di Milano e alle aziende perché si arrivi a un accordo vincolante che indichi il Federculture come unico contratto per i lavoratori del settore e che riconosca il giusto livello del contratto con cui stanno lavorando nell'attuale appalto, ovvero il 3° impiegati e non 2° operai", prosegue le scritto.

E ancora: "Sosteniamo la lotta dei lavoratori museali in appalto, costretti a lavorare per salari sotto la soglia di povertà: a Milano come si può vivere con 600 euro al mese, quando una singola stanza in affitto ne costa almeno 700? Un appalto vergognoso, avallato dal Comune di Milano del "progressista" sindaco Sala", concludono dal sindacato.

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