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Misura sperimentale di sostegno per orfani femminicidio: "Una borsa da 5mila euro"

Si comincia con Brescia. In caso di successo dovrebbe essere allargata a tutte le province

La giunta di Regione Lombardia ha deciso di attuare una misura sperimentale rivolta agli orfani di femminicidio e agli orfani per crimini domestici fino ai 26 anni di età, attraverso la concessione di un contributo una tantum fino a un massimo di 5mila euro. L’attuazione della misura è stata affidata all’Ats di Brescia che ne ha le competenze, avendo già avviato una sperimentazione relativa a progetti per donne minorenni vittime di violenza e minori vittime di violenza assistita. In caso di successo dovrebbe essere allargata a tutte le province.

Il reato deve essersi verificato a partire dal primo gennaio 2020 e deve risultare già attestato con sentenza, anche non definitiva, ovvero sulla base di atti o provvedimenti emessi dagli organi giurisdizionali anche minorili o assunti anche in sede di volontaria giurisdizione, al momento della presentazione della domanda. Per finanziare la misura sono stati messi in campo 262.000 euro.

“Oltre al potenziamento dei servizi di accoglienza e protezione delle donne vittime di violenza – ha spiegato l’assessore alla Famiglia e Pari Opportunità Silvia Piani – abbiamo dato avvio a questa misura sperimentale a sportello rivolta esplicitamente agli orfani. Si tratta di un primo fondo per la tutela di persone che hanno subito direttamente o indirettamente violenza domestica. A ciascuno spetterà un contributo sino ad un massimo di 5000 euro”.

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