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Lunedì, 29 Aprile 2024
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"Denunciat* perché volevamo studiare": la protesta alla Statale

Il presidio in via Festa del Perdono

"Solidarietà allƏ 28 denunciatƏ". Così recita un grande striscione bianco affisso da alcuni studenti dell'Università degli studi di Milano all'ingresso di via Festa del Perdono.

"Siamo stati denunciati - ha detto una ragazza al microfono durante un presidio organizzato per manifestare solidarietà ai giovani colpiti da denuncia - perché volevamo studiare troppo. Questa è la nostra unica colpa. Perché la verità è che non stavamo chiedendo nulla di sovversivo, ma soltanto aule-studio e biblioteche aperte".

"Le aule studio a disposizione - ha proseguito l'universitaria in un messaggio diffuso su Instagram - sono tutte sovraffollate. Per questo, anche per una questione di sicurezza sanitaria, abbiamo chiesto spazi più ampi e adeguati. Il rettore però non ha fatto nulla. Lo stesso vale per le biblioteche: volevamo che gli orari fossero ragionevoli, con aperture fino alle 20, anche fino a mezzanotte. Queste erano le nostre richieste. Ma siamo stati denunciati".

La vicenda

Dopo un blitz della polizia e dei carabinieri all'alba di giovedì 4 novembre, 28 studenti del Cric (Collettivo rottura in corso) erano stati denunciati per aver occupato alcune aule studio all'interno della sede di via Festa del Perdono dell'Università Statale di Milano. L'intervento delle forze dell'ordine era avvenuto  intorno alle 6 del mattino, mentre alcuni ragazzi stavano dormendo all'interno degli spazi.

Le aule, nel Chiostro della Legnaia, erano state occupate il 18 ottobre perché gli studenti lamentavano la carenza di aule studio e spazi ad uso degli universiatari. "Da mesi chiediamo un'interlocuzione con il Rettorato dell'Università, ma non abbiamo mai avuto risposta - aveva spiegato Sabina Ndreaj, portavoce del Cric -. Il problema è sempre lo stesso: da quando c'è il covid i posti in cui studiare sono ridotti all'osso. Le biblioteche e le aule studio sono chiuse o contingentate, e così noi studenti dobbiamo arrangiarci dove si può. Tutto questo al netto del fatto che le tasse universitarie sono rimaste invariate, se non addirittura aumentate".

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