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Morire in cella

Sono già 26 i suicidi in 72 giorni, l'ultimo è quello di Jeffrey Baby

La denuncia di De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria

"I suicidi di due detenuti, uno a Pavia - quello di Jeffrey Baby - e uno a Napoli Secondigliano, a poche ore l’uno dall’altro, ha fatto salire a 26 il bollettino dei morti di carcere e per carcere nei primi 72 giorni di questo 2024 che, per il sistema penitenziario, si sta rivelando funesto come non mai. Ai 23 reclusi che hanno deciso di porre fine alle loro sofferenze, bisogna infatti aggiungere anche i 3 appartenenti al corpo di polizia penitenziaria che si sono tragicamente tolti la vita nell’inerzia assoluta delle istituzioni, al di là delle dichiarazioni di stile o, meglio, di facciata". Lo dichiara Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa polizia penitenziaria.

"Al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, - continua De Fazio - che nel corso della celebrazione del 207esimo annuale della polizia penitenziaria ha ricordato le moltissime vite salvate dalle donne e dagli uomini del Corpo, facciamo notare che ciò non fa altro che confermare le disfunzionalità del sistema carcerario il quale, evidentemente, piuttosto che adempiere al dettato costituzionale induce alla morte. Non può essere certo il valore del sacrificio della polizia penitenziaria, che come detto paga quelle disfunzionalità persino con le proprie vite, a espiare le colpe di decenni di abbandono dalla politica".

"Del resto, il ‘contesto di criticità del sistema carcerario italiano’ è stato evidenziato anche dal Presidente Mattarella, che nel suo messaggio, sempre in occasione del 207esimo anniversario della costituzione del Corpo di polizia penitenziaria, pare che proprio alla politica abbia voluto mandare un chiaro segnale", aggiunge il Segretario della Uilpa Pa.

"Criticità - prosegue - quelle richiamate dal Capo dello Stato, che vedono il loro apice negli oltre 14mila detenuti in più rispetto ai posti disponibili e nelle 18mila unità mancanti alla polizia penitenziaria. E non traggano in inganno le assunzioni annunciate dagli ambienti ministeriali e neppure il concorso appena bandito per il reclutamento di 2.568 agenti: quelle assunzioni non basteranno nemmeno a coprire i pensionamenti, con il saldo che sarà sempre in negativo in un contesto in cui su 61mila detenuti vigilano meno di 20mila agenti".

"Il Governo Meloni prenda atto dell’emergenza conclamata e vari un decreto carceri per consentire cospicue assunzioni straordinarie con procedure accelerate e il deflazionamento della densità detentiva pure attraverso una gestione esclusivamente sanitaria dei malati di mente e percorsi alternativi per i tossicodipendenti. Il Parlamento promuova la riforma complessiva del sistema d’esecuzione penale, la riedificazione del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità e la reingegnerizzazione del corpo di polizia penitenziaria. Solo così si potrà evitare quella che si preannuncia come una vera e propria ecatombe", conclude De Fazio.

Dove chiedere aiuto

Parlare di suicidio non è semplice. Se stai vivendo una situazione di emergenza puoi chiamare il 112. Se sei in pericolo o conosci qualcuno che lo sia puoi chiamare il Telefono Amico al numero 02 2327 2327 (servizio attivo tutti i giorni dalle 10 alle 24) oppure puoi metterti in contatto con loro attraverso la chat di Whatsapp al numero 324 011 7252, (servizio attivo tutti i giorni dalle 18 alle 21). Altrimenti puoi rivolgerti a Samaritans Onlus al numero 06 77208977 (costi da piani tariffari del tuo operatore), un servizio attivo tutti i giorni dalle 13 alle 22.

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