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Cronaca

L'imprenditore russo evaso dai domiciliari

Figlio di un governatore siberiano, doveva essere estradato negli Usa. Ma è scappato dopo aver manomesso il braccialetto elettronico

Ha rotto il braccialetto elettronico ed è scappato. Artem Uss, 40enne figlio di un governatore di una regione siberiana e imprenditore, è evaso dai domiciliari. La Corte d'appello di Milano aveva concesso l'estradizione negli Stati Uniti.

Secondo quanto hanno riferito i carabinieri, l'uomo, in attesa di impugnare il provvedimento dei giudici, è scomparso dalla sua abitazione nel Milanese, a Basiglio, dove era agli arresti domiciliari. Il fatto è avvenuto nel pomeriggio di mercoledì 22 marzo. I militari sono stati allertati da un segnale di manomissione del braccialetto elettronico che il 40enne aveva dallo scorso 2 dicembre. Sono ora sulle sue tracce.

Per l'imprenditore era stata approvata l'estradizione sulla base delle accuse contestate di contrabbando di petrolio dal Venezuela verso Cina e Russia con elusione delle sanzioni e di frode bancaria. Ma la Corte aveva anche stabilito anche che non sussistono le condizioni per l'estradizione per le accuse di contrabbando di tecnologie militari dagli Usa verso la Russia né quella di riciclaggio.

L'inchiesta su armi e radar

Tutto era nato, riportano le agenzie, nell'ambito di un'inchiesta dal tribunale federale di New York e riguardavano cinque cittadini russi, uno dei quali era proprio Artem Uss figlio di Aleksandr governatore della regione di Krasnoyarsk, arrestato su mandato americano all'aeroporto di Malpensa, mentre stava per imbarcarsi su un volo per Istanbul.

Fra i materiali acquisiti illegalmente dal gruppo, secondo l'accusa, c'erano semiconduttori avanzati e microprocessori utilizzati in aerei da combattimento, sistemi missilistici, munizioni intelligenti, radar, satelliti e altre applicazioni militari di fabbricazione Usa acquistate da società sotto copertura e dirette all'esercito russo impegnato in Ucraina.

La difesa di Uss aveva fatto notare in un'udienza che l'arresto dell'uomo sarebbe stato finalizzato, così avevano detto i legali, a uno "scambio di prigionieri", perché gli Stati Uniti sarebbero stati interessati a ottenere il rilascio di Paul Whelan, uomo d'affari condannato a Mosca a 16 anni nel 2020. E il 21 ottobre il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, aveva affermato che "le missioni diplomatiche russe faranno del loro meglio per proteggere gli interessi di Uss".

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