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Cronaca

Si finge un adolescente e adesca ragazzini su Facebook, arrestato l'orco: un uomo di 56 anni

Otto i casi accertati durante le indagini, ma secondo i carabinieri sarebbero molti di più

Passava tutta la sua vita davanti al monitor del computer: otto ore in un'azienda svizzera per lavoro, tutto il tempo libero per adescare ragazzini. Adolescenti con storie difficili alle spalle e con cui avrebbe avuto rapporti sessuali a pagamento secondo un "tariffario" ben definito. Per lui — Marco Saporiti, tecnico informatico di 56 anni, con precedenti specifici — sono scattate le manette con l'accusa di adescamento di minori, prostituzione minorile, atti sessuali con minorenni e violenza sessuale. 

Secondo quanto accertato in due mesi di indagini dai carabinieri della compagnia di Porta Magenta avrebbe avuto rapporti sessuali con otto giovani. Tutti adescati sui social network. Tutti con un trascorso difficile alle spalle. Tutti con la scusa di fare delle fotografie al parco. Tutti di Gratosoglio, una delle zone dure di Milano.

Il suo modus operandi era sempre lo stesso, secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dal Pm Ilaria Perinu del tribunale di Milano. Saporiti contattava le sue vittime tramite un falso profilo: Marco Scout, la pagina di un finto adolescente. Poi invitava i coetanei a mettersi in contatto con il suo profilo Facebook, dove si spacciava per fotografo, e posare alludendo ricompense in caso di rapporti sessuali. Ai minori, infatti, erano spesso promesse ricariche telefoniche, soldi e addirittura un motorino. 

A segnalare il fatto ai carabinieri, lo scorso marzo, sono state tre mamme, insospettite dalla strana amicizia di quest'uomo con i loro figli. Quando si sono presentate in caserma non avevano nessuna prova, solo il "sospetto materno". Le prove le hanno prodotte i militari della compagnia di Porta Magenta: intercettazioni ambientali e informatiche. Proprio quest'ultime, secondo quanto emerso, sarebbero state sabotate inconsapevolmente più volte: Saporiti cancellava periodicamente le sue tracce formattando l'hard disk del suo computer. 

Le indagini si sono chiuse a giugno quando i militari dell'Arma hanno chiesto l'ordinanza di custodia cautelare al tribunale di Milano, documento emesso nei giorni scorsi e firmata dal gip Stefania Pepe. E per Marco Saporiti sono scattate le manette. I casi accertati durante le indagini sarebbero otto, ma i militari dell'Arma ipotizzano che siano molti di più.

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