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Cronaca

Enrico D'Amato: in tanti al Piccolo Teatro per dire addio all'attore

E' morto mercoledì 8 luglio nella sua casa milanese

Lunedì tutto il Piccolo Teatro di Milano era a lutto per dare l'estremo saluto ad Enrico D'Amato, attore, regista e insegnante morto mercoledì 8 luglio nella sua casa in città.

Romano, classe 1932, D'Amato è stato anima e storia del Teatro in cui iniziò a lavorare nel 1968, diventando assistente di Giorgio Strehler nella Stagione 1970-71, con "Santa Giovanna dei Macelli" di Brecht, poi partecipando alle regie dei più importanti allestimenti di quegli anni, fra cui "Re Lear", "L'opera da tre soldi", "Il giardino dei ciliegi", "Il campiello", "Arlecchino", "La tempesta", "El nost Milan", "Temporale", "L'anima buona di Sezuan", "La grande magia".

Il Teatro ricorda che nei suoi 47 anni al Piccolo ha firmato molte regie in prima persona ma è nella formazione degli attori che D'Amato ha saputo, con generosità, donare la sua forza e la sua rara esperienza. È stato l'anima della Scuola del Piccolo, oggi intitolata a Luca Ronconi, accanto al quale ha lavorato per 15 anni, fin dalla sua nascita, nel 1986; i suoi 224 diplomati sono la testimonianza di un rigore e di una passione, affettuosamente burbera, di cui tutti sentiranno la mancanza.

In un’intervista del 1983, Enrico D’Amato diceva: “Quando ho iniziato a lavorare al Piccolo, con Strehler, mi sono sentito subito meneghino, non per forza ma per affinità elettiva. A Roma non ero un romano, ma un milanese in incognito. Che il Piccolo Teatro e la Scala siano nati qui, non è un caso”.

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