Inchiesta sul Milan, indagati Furlani e Gazidis. I pm: "Il Fondo Elliott controlla ancora il club"

Il Milan nel mirino della finanza. Martedì pomeriggio i militari della guardia di finanza hanno effettuato una perquisizione a casa Milan, sede del club rossonero in via Aldo Rossi. Le fiamme gialle hanno controllato gli uffici dell'amministratore delegato Giorgio Furlani, indagato insieme al suo predecessore Ivan Gazidis e ad altre due persone. La guardia di finanza ha sequestrato dei documenti. Le perquisizioni, poi, si sono spostate nelle abitazioni private dei coinvolti e, secondo le ultime notizie apprese, i militari avrebbero copiato i dati contenuti nei computer e nei cellulari. 

Le ipotesi di reato sono di appropriazione indebita, ostacolo alla vigilanza della Covisoc e bancarotta. Le verifiche riguardano le operazioni legate alla cessione della società, avvenuta nel 2022, da parte di Elliott al fondo RedBird. A coordinare le indagini il pm Giovanni Polizzi.

Il sospetto è che l'ad Furlani abbia ostacolato l'esercizio delle funzioni dell'autorità di vigilanza per le comunicazioni alla Figc sui reali titolari della società durante l'operazione RedBird. Il Milan, infatti, è stato acquisito nel 2022 dal fondo RedBird Capital Partners che, al momento, non ha rilasciato alcun commento.

Secondo la procura di Milano, la maggior parte del capitale utilizzato per l'acquisto del Milan da parte di RedBird non sarebbe riconducibile a questa società. I magistrati e gli investigatori lavorano sull'ipotesi che il Fondo Elliot continui a controllare di fatto il Milan, tanto che i componenti del board del club rossonero in quota al Fondo Elliot sono rimasti gli stessi di prima. E questo produrrebbe, tra l'altro, un conflitto d'interessi, giacché il Fondo Elliott risulta avere il controllo sul Lille, club francese dell'omonima città, che partecipa alle stesse competizioni europee del Milan, in contravvenzione col regolamento Uefa.

Un altro dettaglio che ha insospettito gli investigatori è il fatto che due società socie di maggioranza di Redblack (ed espressione del Fondo Elliott) condividano l'indirizzo in Delaware, negli Stati Uniti, con la società Rb Fc Holding Genepar LI: ossia, venditore e acquirente. È poi emerso, però, che l'indirizzo in questione corrisponderebbe alla sede del 'Corporation Trust Center', un servizio di registrazione a cui si rivolgono qualcosa come 285mila imprese grandi e piccole, dalla Coca Cola a Google, da Walmart a Apple, da American Airlines a Ford, per godere dei benefici fiscali della legislazione del Delaware.

La replica del Milan

"In merito alla perquisizione avvenuta in data odierna nella propria sede, la società Ac Milan risulta terza ed estranea al procedimento in corso che attiene all'acquisizione della stessa, perfezionata nell'agosto 2022. L'indagine che coinvolge anche i legali rappresentanti con potere di firma, Giorgio Furlani e Ivan Gazidis, attuale e precedente Ad del club, ipotizza non corrette comunicazioni alla competente autorità di vigilanza. La società sta prestando piena collaborazione all'autorità inquirente", ha fatto sapere in una nota della società rossonera.

Dopo le perquisizioni nella sede dell’Ac Milan da parte della Guardia di Finanza che fanno riferimento all’indagine della procura di Milano, il club ha emesso un comunicato, il cui senso è: il Milan è l’oggetto dell’inchiesta (che verte sul passaggio di proprietà tra Elliott e RedBird) e quindi come tale è totalmente estraneo al procedimento.

La smentita di Elliott: «Quest’accusa è falsa»

Nette le parole di un portavoce del fondo Elliott: "Prendiamo atto di notizie di questa sera che riportano di indagini che riguardano l’attuale e l’ex amministratore delegato del Milan in relazione all’accusa secondo cui il club “appartiene ancora a Elliott, e che questo è stato nascosto alla Federcalcio”. Questa accusa è falsa. Il Milan è stato venduto a RedBird il 31 agosto 2022. A partire da quella data, Elliott non ha più alcuna partecipazione azionaria o controllo su AC Milan".