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Minacce a giornalista: telefonata partita da ufficio del tribunale

L'apparecchio da cui è partita la chiamata è in uso al capo della scorta del presidente della corte d'appello

Aperto un fascicolo d'indagine sulle minacce che una giornalista del Corriere della Sera avrebbe ricevuto al telefono. La chiamata sarebbe partita dall'apparecchio dell'anticamera della presidenza della corte d'appello di Milano. Apparecchio in uso - secondo il Fatto Quotidiano - al carabiniere capo della scorta del presidente della corte, attualmente Giovanni Canzio. 

L'indagine è strettamente riservata, tuttavia il Fatto spiega che la minaccia sarebbe nata all'interno di una inchiesta sulla gara d'appalto per pubblicare gli avvisi delle aste giudiziarie. Dalle indagini risulterebbe che la stanza con il telefono da cui è partita la telefonata minacciosa sarebbe stata frequentata anche da un amico del capo scorta, che si era falsamente qualificato come agente della questura.

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