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Proclamato sciopero trasporti: a rischio mezzi e metro Atm a Milano

L'agitazione giovedì 28 novembre 2019

Per giovedì 28 novembre 2019 la Confederazione Unitaria di Base Trasporti (Cub Trasporti) ha proclamato uno sciopero di 24 ore dei lavoratori del Gruppo Atm con le seguenti motivazioni: “Contro la liberalizzazione e la privatizzazione del TPL milanese e dell’hinterland, contro le gare di appalto dei servizi gestiti da Atm e per l’affidamento diretto in house dei servizi di TPL, contro la quotazione in borsa e la vendita delle azioni del Gruppo Atm”.

Potrebbero andare a singhiozzo metro, filobus o bus Atm.

Gli orari dello sciopero Atm

L’agitazione del personale viaggiante, scrive in una nota Atm, e di esercizio di superficie e della metropolitana è prevista dalle 8,45 alle 15 e dalle 18 al termine del servizio.

Nel rispetto delle disposizioni in materia di informazione all’utenza, le percentuali medie complessive di adesione registrate nel corso delle ultime astensioni proclamate dalle medesime sigle, sono disponibili per ATM S.p.A. sul sito internet dell’Azienda.

"È il momento di un cambio radicale, serve una svolta, è ora di parlare anche del diritto a muoversi dei cittadini. Bisogna affrontare in modo costruttivo il tema degli scioperi rivedendo le norme e aggiornandole alle attuali esigenze di mobilità delle città", dichiara Arrigo Giana, Presidente di Agens (Agenzia Confederale dei Trasporti e Servizi) e Direttore Generale di Atm (Azienda Trasporti Milanesi). "La priorità, infatti, è certamente continuare a garantire il diritto legittimo di scioperare ma allo stesso tempo tutelare anche gli spostamenti di milioni di cittadini che ogni giorno usano il trasporto pubblico per andare al lavoro, a scuola o per raggiungere strutture ospedaliere. Il tema della rappresentanza sindacale è cruciale: le aziende non possono essere ostaggio di minoranze che non hanno rappresentatività nel settore, ma hanno il potere di paralizzare le città", continua.

"Per questo come associazione di categoria stiamo lavorando a una proposta di legge che prevede la proclamazione dello sciopero solo da parte di sindacati che hanno una rappresentatività congrua tra i lavoratori. Se così fosse, le componenti sindacali che raccolgono più consenso sarebbero anche più legittimate. Altro tema di riflessione - prosegue Giana - è la modalità di informazione. Le aziende per legge sono tenute a dare larga diffusione di uno sciopero ai cittadini almeno cinque giorni prima ma non hanno alcuna possibilità di informare la clientela sulle possibili reali ricadute. Quello che chiediamo è quindi di introdurre un obbligo individuale di comunicare all’azienda l’adesione almeno il giorno prima. Questo permetterebbe di dare informazioni e orientare così le scelte alternative, o meno, dell’utenza. Stabilire una regola in questo senso mi sembra una proposta di buon senso e di convivenza civile, perché se da un lato è sacrosanto il diritto di scioperare, dall’altro lo è anche quello dei cittadini di poter organizzare i propri spostamenti, il proprio lavoro e la propria vita, conclude Giana".

La situazione in diretta: chiusa la M5

Atm ha tenuti informati i passeggeri sulla situazione in diretta su AtmInforma su Twitter: alle ore 9 la M1, M2, M3 erano regolari mentre la M5 è stata gradualmente sospesa.

Altro sciopero il 29 novembre

Il giorno dopo, il 29 novembre, c'è lo sciopero generale indetto da Usb dopo il "caso Ilva". Potranno fermarsi "i lavoratori di tutte le categorie pubbliche e private" ed è facile immaginare che i maggiori problemi si avranno nel settore ferroviario e nel trasporto pubblico locale. 

I treni sono a rischio dalla mezzanotte alle 21 di venerdì 29 novembre, mentre i mezzi del Tpl "per 24 ore con modalità territoriali" ancora da decidere. 

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