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Scontri in Statale: confermati i domiciliari per i giovani arrestati

Il livello di trasgressività che connota l'indole degli arrestati "non offre invero garanzia alcuna per ritenere che essi, qualora siano lasciati liberi di muoversi, non diano corso ad altri reati della stessa specie", confermati dunque i domiciliari

Il livello di trasgressività che connota l'indole degli arrestati ''non offre invero garanzia alcuna per ritenere che essi, qualora siano lasciati liberi di muoversi, non diano corso ad altri reati della stessa specie''. È quanto scrivono i giudici del Tribunale del Riesame di Milano nelle motivazioni dell'ordinanza con cui,lo scorso 9 luglio, hanno confermato la misura degli arresti domiciliari nei confronti di quattro giovani, in relazione agli scontri avvenuti il 6 maggio scorso all'interno dell'Università Statale in occasione dello sgombero della libreria occupata 'ex-Cuem'.

Altri tre giovani, invece, arrestati anche loro lo scorso 19 giugno, erano stati rimessi in libertà e nei loro confronti il riesame aveva disposto altre misure, come l'obbligo di presentazione all'autorità giudiziaria o l'obbligo di dimora. Con riferimento ai provvedimenti di domiciliari confermati, il collegio del riesame (Micara-Busacca-Spagnuolo Vigorita) spiega nelle motivazioni, da poco depositate, che ''nel caso in esame non vi è dubbio che il ricorso a 'cariche' verso i manifestanti e l'uso di manganelli da parte delle forze dell'ordine sia consentito nei servizi di ordine pubblico, quale quello di cui gli operanti erano stati espressamente incaricati, ossia lo sgombero della zona occupata dagli attivisti''.

I difensori dei giovani, gli avvocati Eugenio Losco e Mauro Straini, infatti, depositando decine e decine di fotogrammi avevano sostenuto che i ragazzi erano ''stati caricati dagli agenti e colpiti con numerose manganellate''. Il riesame, che per i quattro giovani ha accolto la richiesta del pm Piero Basilone, chiarische, inoltre, che ''l'organizzazione delle barricate con transenne e bidoni'' messa in atto dai ragazzi, alcuni dei quali studenti alla Statale, ''è palesemente indicativa di abilità ed esperienza in proposito'' e denota una ''caratura criminale di buon livello''.

In relazione ad uno dei giovani rimessi in libertà, invece, il riesame scrive che lui, a differenza degli altri, non è gravato da numerosi precedenti penali. Inoltre, bisogna considerare la ''regolarità della sua situazione familiare'' e la ''documentata recente partecipazione ad un corso professionale regionale''.

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