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Cronaca

Il racconto: «Stava crollando il mondo, ho pensato che fosse finita»

Il Giappone è stato devastato da uno dei più violenti terremoti della sua storia. MilanoToday ha raggiunto via Skype un ingegnere milanese in trasferta a Yokohama: «Ho pensato che fosse finita». Il suo racconto

"Ho pensato che fosse finita. Il piano di sopra stava letteralmente crollando sul nostro". Sono queste le prime drammatiche parole di Luca A., ingegnere meccanico 27enne di origine milanese in trasferta a Yokohama, dove ricopre un importante ruolo commerciale per un'azienda che produce valvole metalliche per l'industria.

In queste ore, infatti, il Giappone è devastato da uno dei più terribili terremoti della sua storia: 8.9 gradi Richter, tra i dieci più violenti degli ultimi 150 anni. Si parla già di oltre trecento morti e cittadine rase al suolo. L'epicentro della parte Nord-Orientale del Paese. MilanoToday ha raggiunto Luca via Skype: i collegamenti telefonici sono pressochè impossibili, mentre il web sta reggendo l'onda d'urto dell'emergenza. Ecco riportata la sua drammatica esperienza. Nonostante nel Sol Levante sia notte fonda, la voglia di dormire è nulla.

Luca, innanzitutto ti chiediamo come stai.

Bene, grazie al cielo. Ci sono ancora un po' di assestamenti, non nascondo che la sensazione è stata quella di stare sulle montagne russe.

Dove ti trovi in questo momento?

In un albergo a Yokohama-shi, a una trentina di chilometri da Tokyo, in una penisola densamente popolata. La mia stanza nell'hotel è al 22esimo piano.

Riesci a descrivere cos'hai vissuto?

Devo dire che non era la prima scossa questa settimana. Tutti quelli che lavorano nel mio ufficio non hanno mostrato particolari timori. Ci sono abituati. Ma questa volta è stato diverso.

Come è "esplosa" la scossa?

E' cominciata piano, molto lentamente. Poi è cresciuta di potenza, sempre di più. E' durata circa un minuto. E' stata devastante. Sono stati attimi eterni. Sembrava che il piano di sopra stesse venendo sul nostro. E' stato terribile, ho pensato che era finita. Una volta conclusa la scossa, ci hanno fatto evacuare dalle stanze per poi farci rientrare. Poi sono cominciate le scosse d'assestamento, e tutt'ora continuano.



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