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In Lombardia sarà Black Friday: il Pirellone dice «sì» alle svendite di novembre

Il consiglio regionale ha approvato il testo, contrari solo gli esponenti del M5S

L'ultimo venerdì di novembre sarà Black Friday anche in Lombardia: il consiglio regionale ha approvato il progetto di legge relativo alla disciplina delle vendite di liquidazione promozionale. Il testo — passato con con 52 voti favorevoli e 9 contrari (del Movimento 5 Stelle) — ha modificato la norma che prevede il divieto di effettuare vendite promozionali di abbigliamento nei 30 giorni antecedenti l'inizio dei saldi nonché dal 25 novembre al 31 dicembre. In questo modo le iniziative legate al Black Friday potranno essere liberamente attuate dagli esercizi commerciali lombardi senza incorrere in pesanti sanzioni, come accaduto durante il 2016, quando la data del Black Friday è stata proprio il 25 novembre (ultimo venerdì di novembre).

«Ad essere penalizzati sono stati soprattutto i piccoli e medi esercizi commerciali e i cosiddetti negozi di vicinato, per i quali le sanzioni costituiscono un onere importante rispetto alle grandi multinazionali dell'e-commerce o alla grande distribuzione organizzata, in grado di assorbirle senza grandi ripercussioni», spiega Pietro Foroni (Lega), presidente della commissione attività produttive e relatore del progetto di legge.

«È una buona notizia, perché il provvedimento va incontro alle esigenze del tessuto commerciale e stabilisce il contesto di concorrenza leale, soprattutto per i negozi di vicinato che hanno subito maggiormente i cambiamenti introdotti dalle nuove pratiche di vendita», dichiara Mauro Parolini (Lombardia Popolare), assessore regionale al commercio.

«Abbiamo dato un parere positivo al provvedimento sul "Black friday" in Lombardia. Ma con la raccomandazione alla giunta di uniformare i saldi nati negli Stati Uniti ai regolamenti delle altre regioni italiane che già se ne sono dotati e di non aprire a pre-saldi più lunghi di 3 o 4 giorni per non danneggiare i piccoli negozi», commenta il consigliere Pd Mario Barboni.

Di parere opposto il Movimento 5 Stelle. «Questa legge non rilancerà il piccolo commercio, che non può sostenere la concorrenza della grande distribuzione — commenta Dario Violi, consigliere regionale del M5S Lombardia —. È una legge che lancia un messaggio culturale sbagliato tra bisogni indotti, caccia agli affari che spesso non si dimostrano tali e code di notte fuori dai negozi. È chiaro che il settore deve essere regolamentato anche per equilibrare le vendite on line e quelle al dettaglio. Questa legge però finisce per scontentare tutti».

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